Questo è un
piccolo tributo ad un gruppo di rock duro che è stato un particolarissimo tipo
di espressione musicale. Il loro sound è stato fortemente caratterizzato dal
connubio con l’effetto scenico sia pirotecnico che teatrale. Non voglio
raccontarne la storia ma farne una valutazione di tipo artistico. Mi rendo
conto che molti vedono i NewYorkesi Kiss
come musicisti votati al business, dove il gioco del mascheramento sopra
identità segrete fece da fuoco pubblicitario (essi erano truccati diversamente
tra loro in “gatto”; “vampiro”; “spaziale”; “amante”). In effetti io chiesi ad
un mio compagno di scuola di prestarmi i loro dischi in quanto colpito dal loro
look (nel 1978). Ma presto furono le orecchie quelle meglio colpite. Ho la mia
teoria riguardo a questa brutta fama di "furbastri". Ecco la mia
versione:
I periodo
(1973-1978)
Inizialmente la
critica li abbatte, definendoli fenomeno da baraccone con musica povera nelle
idee e nella forma; è il 1973 e il rock duro è al quinto anno di età, e questa
opposizione dei media prosegue anche negli anni successivi. Il pubblico al
contrario li segue e si incrementa nel tempo. Infatti ora sappiamo che quella era
musica piuttosto originale, con uno stile suo proprio, che arricchì con
aggiunte non di poco conto il mondo dell'Hard Rock. Vero è che nei sei album da studio solo la metà dei
brani presenti in ogni vinile si presentavano di alto livello, caratteristica portata
avanti lungo tutta la loro carriera (con qualche eccezione), ma questo può
essere vero anche per la discografia di molte altre band e comunque per i Kiss
sempre esaltando la loro particolarità nello stile (grazie anche alle voci
particolari di Paul Stanley e Gene Simmons). Le maschere c'erano, ma anche la
musica, che non era povera ma "essenziale", cioè diretta e
sostanziale (ed energica). Utilizzando l’imprinting di Led Zeppelin e Black
Sabbath, i Kiss riuscirono a mescolare la potenza con il divertimento e
l’essenza del rock’n’roll, americanizzando molto lo stile inglese.
E
poi iniziano le stranezze, cominciando dalla scelta di fare, nel ’78, ben 4 album contemporaneamente. Ora ditemi
cosa ne pensate: è una cosa normale?
La qual cosa continuava a giocarsi sulle caratteristiche dei 4 personaggi e da questo punto di vista può essere stato
anche un escamotage pubblicitario, ma io penso che su tal punto bisogna entrare
in profondità. Mi immagino i Kiss cosa pensassero una volta ideata questa
trovata dei 4 album solisti in veste ancora di Kiss : da un lato che essendo in
un momento di gran successo, se la gente avesse comprato tutti e quattro i
dischi, avrebbero guadagnato molti più soldi...e dall'altro che riuscire a
venderli contemporaneamente era difficile, una scelta di produzione ad alto
rischio. Inoltre aggiunsero un altro elemento di rischio: la scelta musicale.
Solo Ace e Paul rimasero in linea con il suono originale della band, non così
Peter e Gene (quest’ultimo, data l’immagine, sarebbe invece dovuto essere più
Kiss di Ace) che scelsero sonorità più rock'n'roll con spruzzi di soul e pop.
vi sembra una mossa da business ? Forse volevano provare a vedere se i fans
avrebbero accettato un cambio di direzione; belli o brutti che siano stati (a
me piacciono poco), quei due album furono una scelta coraggiosa. In effetti
essi non vendettero nello stesso modo.
La fase I si
chiude e si apre la II: quella che Gene e Peter avevano anticipato. Il suono
vira a qualcosa di meno duro e di più orecchiabile. Venduti ? Attenzione a
dirlo !
II
periodo (1979-1981)
Nel 79 ecco
“Dynasty”. Ha ragione chi dice che non è un album di disco music. E'
commerciale ? Forse un pò, ma non troppo. In effetti Disco sono “I was made for lovin’ you”;
“Sure know something” e “Dirty Livin'”. Però
per il resto è rock o poprock; quella Hard, unica song in linea col passato, è
“Hard Times”, e non è commerciale. “Charisma” invece ricorda le sonorità di
“Radioactive” o “Livin in sin” dell’album di Gene del 78. Ad ogni modo ciò che
mi preme di sottolineare è che la sostanza di questo nuovo album non è basata
su scelte estetiche o pubblicitarie (sebbene i loro quattro faccioni campeggino
enormi sulla copertina) ma solamente musicali. Hanno fatto cioè quello che una
band deve fare: comporre e suonare. Suoni ammorbiditi per un pubblico più
vasto? Probabile (anche se penso che a Gene e Peter quello stile piaccia
molto), ma se i fans come me (metallari) rimasero delusi, quel disco li fece
diventare un supergruppo nella scena internazionale e vendettero più di prima:
cioè piacquero. A chi dice che I was made non è DiscoMusic voglio raccontare la
mia esperienza:quindicenne al mare, vidi un JBox, e leggendo distrattamente
lessi il nome del “Bacio” con titolo allegato.."Cacchio! E' uscito il
nuovo dei Kiss" pensai. Misi subito la moneta ma il brano non usciva mai;
siccome nel frattempo anche altri sceglievano i loro pezzi pensavo che presto
sarebbe uscito, ma per sicurezza infilavo altre monete. Un brano uscendo varie
volte mi fece pensare: "Che palle sto gruppo di DiscoMusic" ed ero
convinto che fosse un brano dei Boney M o dei Village People, o comunque roba
del genere. Ci misi del tempo per capire che era I WAS MADE FOR LOVIN YOU (io
ero abituato alla disco, se foste vissuti in quegli anni mi capireste: ne
eravamo sommersi). L'unica cosa che mi piace di quel brano è il brevissimo
assolo di chitarra. Insomma è Disco, ma per gli appassionati del genere è un
brano di livello. Quindi, tornando al discorso precedente, l'album non è stato
un tentativo di vivere di rendita ma una vera e propria scelta artistica; ed
una scelta premiata dal successo. Coraggiosa anche questa, checché ne possano
dire i detrattori, in quanto nulla lasciava presagire che un cambio così
avrebbe fruttato. Poi arriva “Unmasked”.
Neanche questa è stata una trovata pubblicitaria (l'unico giochetto è il titolo
con il fumetto dove sembrava che i Kiss avrebbero finalmente rivelato la loro
identità), ma direi ancora una scelta musicale, ancora rischiosa. Certo, forse
il disco meno riuscito della band, ma non per le composizioni, penso più al
tipo di arrangiamento troppo "rotondo" e poco graffiante. Se
l’arrangiamento fosse stato suonato come nei primi sei lavori, avrebbe avuto la stessa forza e
valore. Infatti il disco è più rock di Dynasty. Ma sta proprio qui la scelta:
provare un nuovo arrangiamento. Non accontentarono nè il vecchio nè il nuovo
pubblico, ma provarono una novità, e questo va a loro merito. Ancora una volta
perciò una scelta basata sulla sostanza e non sulla immagine.
E che dire poi
di una uscita come “The elder”? E' l'evento più fuori luogo che si possa mai
fare...accidenti. Insomma i KISS stupiscono sempre e non è poco!
Nel 1981 esce
appunto "The Elder".....e cos'è ? Bò, qui in Italia nessuno lo sa
bene. Poi si scopre che è una colonna sonora senza film....Ehi, sono più fuori
che mai! Ancora siamo alle prese con un disco diverso, uno che ti dice:
"noi Kiss siamo qui, e come pare a noi !" Si, infatti non seguono
alcuna scia particolare; è vero che l'anno prima i Queen stamparono la colonna
sonora di Flash Gordon, ma non c'era la moda di questa attività. Solo nel 1984
i Toto faranno uscire "Dune". Insomma non è una trovata di
facciata...i Kiss si presentano con la musica e solo quella, e infatti le loro
maschere sulla copertina non ci sono, nemmeno accennate, e il risultato sonoro
è particolare. E comunque è un album migliore musicalmente di Flash uscito
prima (su quell'album solo due brani si salvano) e di "Dune" uscito
dopo, che è perfetto per il film ma che da solo non si regge. Invece “The
Elder” sta in piedi anche senza film. E' l'album Kissiano che vendette meno, ma
conferma la curiosità e la voglia di fare del gruppo, la ricerca dell'arte e
non un disco tanto per stare sul mercato. E' riuscito musicalmente? Forse qualche
pecca ce l'ha (la critica già parlava di crisi dal ’78) ma, come al solito, per
metà vale.
III periodo
(1982-1998)
E c'è appena il
tempo di poche parole, che ecco di nuovo un album che inizia una fase, la
terza. Per l'ennesima volta una novità che è sempre musicale e non d'immagine.
I Kiss lasciano il suono antico dell’Hard Rock e si presentano col riff
tagliente dell'Heavy Metal: “CREATURES OF THE NIGHT”. Le maschere ci sono
ancora, quindi da questo punto di vista non ci sarebbe novità, appunto, ...eccetto
per il fatto che alla batteria non sta un gatto ma una volpe (Eric Carr al
posto di Peter Criss); e inoltre pare che non sia Ace ad aver suonato la
chitarretta, sebbene sia presente nella formazione. Insomma forse la crisi c'è
stata, però umana, non artistica...infatti io credo che le scelte fatte dal 79
all'80 siano state coscenti e non un calo di ispirazione. Così come
quest'ultima scelta. E quando arriva la
trovata pubblicitaria ? Solo l'anno dopo, con “LICK IT UP”, quando ormai la
scelta di sostanza è stata fatta...e forse più per stanchezza del gruppo,
scocciati di doversi truccare, e anche un po’ desiderosi di far vedere le loro
vere faccie, che per scopi pubblicitari (anche se il business è poi stato
sfruttato a dovere come l'entourage dei Kiss sa fare), i quattro rockettari si
presentano struccati in copertina e si offrono visivamente al mondo (ma mancano
le facce di Ace Frehley e Peter Criss ormai fuoriusciti).
Il susseguirsi
di vari cambi nella formazione ha poi arricchito sempre la band, ma il
carattere del suono è sempre fortemente rimasto con lo stesso timbro...e se a
volte si sente qualcosa che fa pensare agli Aerosmith o a Bon Jovi è solo
perchè navigano nelle stesse acque sonore. Ed anche quando, anni dopo (da
vecchi diciamo), i vecchi membri sono tornati, il suono è rimasto di livello;
anzi “PSYCHO CIRCUS” è un vero quasi capolavoro: la terza fase si chiude in
bellezza.
IV periodo (2009-2012)
Ed
ora eccoci all’epilogo (ma non alla conclusione perché i Kiss sembrano ancora
vivi e vegeti)! Nel 2009 e nel 2012 la band se ne esce con due album dopo ben
10 anni di silenzio. Vera musica o solo una operazione di presenza per
sfruttare il mercato ancora esistente? Domanda inutile perché attualmente tutte
le vecchie glorie hanno ripreso a sfornare dischi. Per l’analisi che sto
facendo in questa sede ci interessa inserire i due eventi discografici nel
contesto dell’impostazione espressiva della band. “SONIC BOOM” del 2009 si è
divertito a ripercorrere le sonorità dei primi sei album, quelli forzuti stile
anni ’70, volendo proprio ricalcare tecnicamente il suono di quel loro periodo.
Anche la grafica della copertina ha utilizzato la stessa anima vintage..è
sembrato molto un esperimento divertente e, devo dire un esperimento
perfettamente riuscito, dove la sensazione di un’epoca non ha danneggiato la
freschezza delle composizioni. Tre anni dopo, alla soglia dei quarant’anni di
attività, “MONSTER” ha riacceso la miccia della versione Heavy Metal dei Kiss,
che non è stata una novità stilistica, ma è servita a ribadire e festeggiare la
realtà ancora presente di una band di tal fatta. Ora il trucco non appare più
come una trovata pubblicitaria ma la celebrazione di un mito che sottolinea
quanto i Kiss non assomiglino a nessun altra band: le maschere sono il loro
marchio di fabbrica. Le due uscite non sono state la ricerca di una nuova vita
ma l’affermazione secca del successo raggiunto; non dovendo più dimostrare
niente (ed essendo i kiss ora dei multimiliardari) possimao ipotizzare che sia
stato solo l’atto di un puro divertimento.
Fu
vera gloria?
Fu
comunque un percorso artistico verace.
W il “Bacio”...let me go rock'n'roll !!!
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