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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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584. “RAIN” (1976) DALL’ALBUM “BLUE FOR YOU” DEGLI STATUS QUO di Sky Robertace Latini
In
memoria del chitarrista Rick Parfitt.
Gruppi
e relative date di esordio: gli albionici Status Quo (’68); i britannici Foghat
(’72); i britannici Bad Company (’74); gli australiani AC/DC (’74). Cosa hanno
in comune questi 4 gruppi rock? Che hanno espresso al meglio la fusione tra
Rock’n’Roll classico e Hard Rock. Essi sono i migliori interpreti di questo
tipo di musicalità. Semplici, energici e molto legati anche alle radici blues. la
ritmica degli Status Quo è
molto ostentata, e non è del tutto assimilabile a
quella delle altre tre band citate, in quanto il sentore boogie è molto più
marcato; gli AC/DC sono parecchio più aggressivi e anche più ritmati, ma
fortificano la ritmica con gli accordi di chitarra in un approccio più vicino
ai Rolling Stones che al Boogie, mentre gli Status hanno in ciò un sentore più
antico. Foghat e Bad Company invece vivono di meno l’essenza ritmica,
mutuandosi in maniera meno personale rispetto agli Status e agli AC/DC, e
infatti queste ultime sono fra le quattro, le band più famose in quanto forse
di un gradino valoriale più alto. Gli Status Quo, il 24 dicembre del 2016, dopo
38 anni dal loro esordio, hanno perso il loro chitarrista-cantante Rick Parfitt.
Egli ha partecipato alla composizione della più importante song della loro
carriera, quel galoppo magnifico che è “Roll over lay down” (anno ’73). Ma qui,
come brano del mese, consideriamo “Rain” in quanto totalmente composta da lui
(eccetto una parte del testo per il quale fu coadiuvato dal bassista Alan
Lancaster), anch’esso brano di rilievo per la band. Il brano: “RAIN” (4’ 30’’). Sulla falsa riga
della più famosa “Roll over lay down”, essa vive l’energia di un Hard Boogie
Rock dal riff netto e ripetuto, con una ritmica ossessiva stile cavalcata,
specificatamente tipica della band. La
chitarra spara subito il proprio riff cadenzato che si può facilmente ballare
dondolando, poi la voce leggera si staglia presto su riff più prolungati e
leggeri, mentre il ritornello oltre ad essere accompagnato dal riffing, presenta
note acute. Solo tra un cantato e l’altro i riff sono appunto taglienti; la
batteria invece prosegue in modo continuativo la sua cadenza. Prima dell’assolo
c’è un “aah” melodico vicino alle cose degli anni ‘60, cosa che si ripresenta
sul finale. L’assolo comincia con un giro ripetuto su cui l’altra chitarra
s’innesta in modo più classicheggiante con uno stile bluesato. Dopo c’è un
cantato diverso che mantiene il riff boogie,
prima di riprendere strofe e ritornello principali. Nella musica degli
Status Quo si capisce bene l’essenza rock’n’roll. Quella loro ritmica è famosa
per scatenare il più classico dei giochi di “guitaring”. Tale lazzo prevede che
si faccia finta di suonare la chitarra, con un bastone ma anche senza niente,
dondolandosi lateralmente o frontalmente, attività che ogni giovane rocker ha
fatto ascoltando i dischi. Ma ricordo che nel loro esordio, gli Status Quo
suonavano un altro tipo di rock, quello psichedelico che li portò comunque in
classifica. Una psichedelica meno agguerrita e molto legata agli anni ’60,
quando ancora l’Hard non era nato. Con l’avvento dei Led Zeppelin (’69), gli
Status mutarono pelle. Rick Parfitt era un vero rocker, e come vuole la
tradizione di qualcosa doveva abusare; di droghe è provato, ma diciamo che
amava soprattutto bere, e non riusciva a non farlo, e così nella “vecchiaia”
era costretto alla coca-cola o a bevande gassate dovendo diminuire la quantità
d’alcool. E’ deceduto per infezione in ospedale, ricoverato dopo una caduta, ma
ricordiamo che aveva avuto negli ultimi anni 4 infarti. Sky RobertAce Latini
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