Pochi giorni
prima della Giornata della Memoria (il 27 gennaio), mi ronzava per la testa ciò
che tempo fa è stata un'espressione abbastanza popolare negli USA: "Sometimes
they come back." A volte ritornano. Curiosa di saperne l'origine, l'ho cercato in
Rete per sapere che "A volte ritornano" (1978) è il titolo di una
raccolta di racconti-più tardi, anche di un mediocre film-di Stephen King,
famoso autore del genere Horror. Dopo "Shining", il capolavoro di Kubrick
basato sul libro di King, film indimenticabile per illimitate sensazioni cupe, non
ho più cercato King. Been there, done that, come si dice oggi (Già stato/-a, e già fatto). Comunque, il film "A volte
ritornano" parla di tre teppisti, i classici bulli tipo Anni '50, che
tormentano e provocano la morte di uno di due fratellini perbene in un paesino
americano. Ventisette anni più tardi, il
fratello sopravissuto, ora padre di famiglia, deve ancora fare i conti con gli
stessi balordi, da cui il titolo. Dopo
lo scorso weekend del tutto disastroso dal punto di vista costituzionale negli
Stati Uniti, vedo l'amara ironia dietro il mantra--"Sometimes they come
back"-- che mi opprimeva durante i primi dieci giorni della nuova
presidenza: centinaia di individui di sette Paesi, bambini e anziani inclusi,
hanno vissuto un incubo inverosimile negli aeroporti americani ed in qualche altro
Stato. Già in possesso di validi visti e
di green card, permessi
semi-permanenti, concessi loro dal governo USA, queste persone sono state
detenute, interrogate, le loro cose confiscate, anche i medicinali, e fatte ad
aspettare per lunghe ore, anche per una notte intera, prima di sapere qualcosa
del loro destino. Qualcuno è stato respinto
appena sbarcato, molti altri sono stati lasciati a terra nei Paesi di transito. L'ordine presidenziale che tutto ad un tratto
ha condizionato le vite di tanti individui darà in futuro precedenza ai membri
di religioni minoritarie nei sette Paesi che sono tutti di fede musulmana. Quanto ai siriani, loro non possono entrare,
"per un periodo indeterminato".
Gli altri devono aspettare da tre a quattro mesi prima di ritentare il
viaggio. Perchè? Perché il nuovo presidente, su pressioni del suo
senior advisor e di un altro
ufficiale nella nuova amministrazione, aveva appena firmato un ordine di
chiusura delle frontiere in modo drastico a tutti i cittadini dei sette Stati
individuati, nei quali il Presidente non ha interessi economici. Non importava che fossero già residenti
legittimi negli Stati Uniti! Ha fatto questa
mossa nel nome della sicurezza senza consultarsi con nessuna agenzia o
consiglio, e senza preavvisare il personale responsabile della sicurezza
aeroportuale nazionale. Ne è derivato il
caos più totale e molte vite sono state mandate a rotoli. Per fortuna, un'organizzazione di avvocati da
sempre impegnata sul campo dei diritti civili (l'ACLU), ha fatto ricorso
immediatamente, trovando l'appoggio di un giudice federale. La giovane giudice ha infatti sospeso
l'ordine presidenziale per motivi costituzionali, almeno per un periodo di
sette giorni, il tempo necessario per disciplinare, si spera, le posizioni di
tutti i viaggiatori lasciati sospesi pure avendo visto o green card in mano. Chi è
questo senior advisor che ha manipolato
il nuovo presidente in questo modo audace sulla questione dell'immigrazione? Non mi piace parlare di attualità in questo
blog dove l'arte, la religione e la spiritualità hanno la precedenza. Ma ci sono momenti nella storia quando questioni
spirituali e attualità si intrecciano.
L'unica cosa che ci può salvare in certi casi è l'applicazione di leggi
giuste da parte di persone sane nei confronti di quelli che vogliono portare
fondamentali diritti umani alla deriva.
Il consigliere di cui sopra mi ricorda non poco la figura di Alfred
Rosenberg. Rosenberg è stato il vero
ideatore del Partito Nazista, che ne aveva già delineato le basi prima della
"scoperta" di Hitler, oratore da birreria. Oggi, invece, il "suggeritore" del
nuovo presidente l'ha appoggiato quando l'atteggiamento xenofobo del candidato
si è rivelato efficace assieme alla sua capacità di coinvolgere le folle. Prima di allora questo consigliere dirigeva
"come un dittatore", ha detto un ex-membro della redazione, un sito Internet
creato da un certo Andrew Breitbart, morto nel 2012. Una volta Breitbart, sua fonte di ispirazione,
ha chiamato il consigliere il "Leni Riefenstahl del Movimento Tea
Party", dal momento che il consigliere è anche documentarista e la
Riefenstahl girava filmati per i nazisti.
(NB--Il Movimento Tea Party ha costituito la spinta populista da parte dei
nazionalisti contro le tasse che ha destabilizzato il Partito Republicano). In diverse occasioni il senior advisor si è descritto come "populista" e "nazionalista
economico". Almeno una volta si è
definito "Leninista" perché "Lenin voleva distruggere lo Stato e
quello è anche il mio obiettivo." (2013, al The Daily Beast). Il sito di
Breitbart, gestito a lungo da questo tipo stravagante, sarebbe ora "la
piattaforma dell'Alt-Right", la destra alternativa, termine usato da una
schiera di estremisti dai principi non chiari.
Perchè il Presidente non ha menzionato il popolo ebraico nel suo
messaggio sulla Giornata della Memoria?
Il Consigliere lo sa. Perché ha
deciso di escludere il capo dei militari e il capo dell'Intelligence nazionale dalle
regolari riunioni del Consiglio della Sicurezza Nazionale, cosa inaudita,
mentre ha fatto in modo di includere lo stesso Consigliere, decisione senza
precedenti, riconoscendogli un enorme privilegio? Il Consigliere lo sa. Perchè ha firmato un mandato che esclude
membri di una certa religione mentre include quelli di altre? Il Consigliere lo sa. Il Consigliere crede di sapere tutto. Ma noi, per conoscere il cuore del
Consigliere, dobbiamo solo considerare queste sue parole, proferite durante
un'intervista nel novembre del 2016: "Darkness is good. Dick Cheney.
Darth Vader. Satan. That's power." Cioè, "Il cupo è buono." E fra quelli che il Consigliere ammira per il
potere che sono riusciti ad avere, notiamo che c'è anche l'Avversario, il
nemico di Dio e dell'intera Creazione. Non
si può scherzare sopra la forza utile dei villani, ma forse l'eccentrico
Consigliere non scherzava affatto. Forse
vincere per lui, come lo è per il nuovo presidente, è l'unica cosa che conta
nella vita. Non mi chiedo più perché mi
risuonavano in testa le parole, "Sometimes they come back." Perché, ahimè, pare che sì, è maledettamente vero,
a volte ritornano. Ho spesso concluso i
miei post suggerendo la preghiera. Non mi
sottraggo neppure adesso. Preghiamo per
la sconfitta del Male, in tutte le sue forme, e per la continua guida e forza
per tutti quelli che si oppongono con coraggio e con intelligenza agli effetti
disastrosi della stupidità, della follia e dell'arroganza oltre ogni limite.
UN'AMERICANA A VENEZIA
ADDENDUM
Per dovere di informazione, il capo consigliere (S.B.) di cui parla questo post è stato rimosso da membro permanente del Consiglio Nazionale di Sicurezza (NSC) mentre i capi dell'intelligence sono stati rimessi al loro posto nello stesso Consiglio. Il fatto è stato annunciato dai giornali il 5 aprile 2017. Diventa sempre più evidente che il favore del Presidente di cui godeva il Consigliere all'inizio del nuovo mandato va scemando col passare del tempo. Invece, le solite voci che si esprimono attraverso le varie fonti di informazione fanno capire che al momento i consiglieri più apprezzati alla Casa Bianca sono gli stessi parenti del Presidente. UN'AMERICANA A VENEZIA
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