


strofa. La terza cantante cambia, e sale di tono in una strofa differente, aprendosi in maniera ariosa e più dolce; poi arriva il mormorio corale con la melodia centrale precedente. A questo punto la stessa melodia riprende con la quarta interprete, stavolta in coppia con la terza voce arricchendo l’insieme sonoro. Qui giunge un ponte in cui la quarta singer si trova a duettare con Deckelbaum nel passaggio vocale più bello del pezzo, alzando la tonalità in una elegante enfaticità emozionale. Poi arriva un parlato di altra donna; si tratta dei ringraziamenti e dell’incoraggiamento che Gbowee offre per la pace, il cui succo è questo: “La Pace è possibile quando le donne di fede e di onestà, si alzano per il futuro dei loro bambini”. Sotto le sue parole la musica propone il corposo mormorio iniziale. Il finale è un coro che comprende tutte le partecipanti, aggiungendo controcanti: è un procedere di una certa maestosità, con la stessa melodia che circolarmente si ripropone fino alla fine della traccia, cioè per un minuto e 49 secondi. Quando il cantato rallenta, si conclude il brano. La ritmica, prima tenuta dalla chitarra, alla seconda strofa viene tenuta da un tamburello, e alla terza strofa entra la batteria molto in sordina, ma poi la sezione ritmica del drumming diviene molto importante in quanto dona un che di marziale alla song. Lea melodia delle strofe di base, che sono poi anche quelle corali, non è così tanto originale, molto meglio le altre strofe, quelle che variano sul tema; ma l’insieme è comunque bello ed emotivamente intenso. La coralità è comunque efficace per dare l’idea della marcia unita, in cui tutti insieme sono stretti nella luce della speranza; canzone quindi azzeccata per l’obbiettivo per il quale è nata. Il Video: Si vedono donne vestite di bianco salire un monte e poi sedersi in circolo. Yael è l’unica che suona uno strumento (la chitarra). Sono state montate le immagini della marcia con donne di tutte le età, comprese anziane e bambine. Gbowee appare in primo piano, nel suo discorso. Una manifestazione di questo tipo è in qualche modo forte in quanto in un paese mediorientale la figura della donna possiede una collocazione non facile. Che le donne abbiano una forza mediatica consistente dipende proprio dal fatto che vengono considerate una categoria debole. Ciò che fa una donna in pubblico può avere importanti ricadute, e perciò si può credere che da loro possa passare il vento della libertà e dell’emancipazione, non solo delle donne, ma di tutti gli esseri umani, da riscattare alle brutture della vita. Può ipotizzarsi fondato il concetto che la condizione delle donne sia il metro con cui misurare l’etica, lo stato sociale e lo sviluppo di una singola nazione. Se la dignità della donna viene rispettata, allora, quasi sicuramente si troverà che anche le altre fasce deboli vivono in una migliore condizione di umanità. Deckelbaum è nata a Gerusalemme, da madre Israeliana e da padre canadese, nel 1979. Figlia d’arte, in quanto il padre suonava banjo e chitarra in una band folk chiamata “The Jerusalem Taverners”, ha avuto varie esperienze musicali, esordendo come solista nel 2000 con un singolo. Fino ad oggi ha prodotto tre album, dal 2010, l’ultimo dei quali, “Enosh”, nel 2015, esprimendo una musica cantautorale introspettiva e soffice, di una certa raffinatezza. SKY ROBERTACE LATINI
1 commento:
Bellissima toccante emozionante..!!!!
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