dai Lions, e dal G.O.I. Valentina ha trattato il tema in maniera globale, ovvero, con ampi riferimenti storici, umanistici e culturali. Personalmente ho particolarmente apprezzato il concetto, elaborato da Valentina, di autismo come 'normalità non convenzionale', e non come malattia, dal momento che questi disturbi concernono soggetti che talvolta hanno un quoziente intellettivo superiore alla media, ma, mentre in essi alcune qualità possono essere esaltate, altre manifestano un deficit. In altri termini si tratta di bambini che non si conformano a quei parametri che consideriamo la norma solo perché sono espressione dei comportamenti della maggioranza dei loro coetanei. Questo concetto richiama le battaglie dell'antipsichiatria nella seconda metà degli anni '70 ai tempi della 'legge 180', detta anche legge Basaglia, lo psichiatra che ebbe il coraggio di affermare che i manicomi non rispondevano ad esigenze terapeutiche, ma solo ad egoistiche necessità di difesa sociale. Valentina ha anche trattato ampiamente e da un punto di vista storico l'evoluzione del concetto di malattia mentale. Nel corso dell'incontro sono stati proiettati brani del film indiano Stelle sulla terra, che racconta la storia di un bambino dai tratti geniali, affetto da dislessia e disturbi dello spettro autistico, e il piccolo capolavoro di animazione “Mon petit frère de la lune”, che rappresenta la descrizione di un bambino autistico da parte della sorella: un fratellino che guarda sempre la luna, perché secondo lei forse è da lì che proviene. Fa cose strane, che però nella narrazione della sorellina non hanno nulla di inquietante o problematico: sono semplicemente bizzarre, curiose, divertenti. Al termine della presentazione i presenti hanno formulato molte domande che hanno riguardato soprattutto risvolti pratici ed esperienze personali e professionali, per lo più concrete, con bambini affetti da questi disturbi. I quesiti sono venuti per lo più da insegnanti, che anche nell'occasione hanno mostrato la loro sensibilità per queste problematiche, come ha anche sottolineato Valentina. È emerso che l'autismo è ancora un mondo tutto da esplorare. Come dice lo scrittore francese Daniel Pennac, è proprio quando si crede che sia tutto finito, che tutto comincia. Roberto Rapaccini
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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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573. AUTISMO: NORMALITA' NON CONVENZIONALE di Roberto Rapaccini
Sabato scorso,
10 dicembre 2016, su invito e organizzazione dell'Accademia Rousseau, si è
svolto a Terni un incontro con Valentina Rapaccini, specializzanda in
Neuropsichiatria Infantile, su 'Autismo: Normalità non convenzionale', alla
presenza di un pubblico qualificato e numeroso. L'evento si inserisce in un
trend di manifestazioni
culturali molto interessanti che si sono tenute recentemente nella città umbra.
In particolare mi riferisco alla mostra dell'artista Grazia Cucco presso
l'Accademia Rousseau e a quella del giovane, bravissimo Giosuè Quadrini presso
la Galleria Forzani, nonchè alla Conferenza sui conflitti moderni e la minaccia
jihadista, a quella sull'etica dei nuovi media rispettivamente organizzate
dai Lions, e dal G.O.I. Valentina ha trattato il tema in maniera globale, ovvero, con ampi riferimenti storici, umanistici e culturali. Personalmente ho particolarmente apprezzato il concetto, elaborato da Valentina, di autismo come 'normalità non convenzionale', e non come malattia, dal momento che questi disturbi concernono soggetti che talvolta hanno un quoziente intellettivo superiore alla media, ma, mentre in essi alcune qualità possono essere esaltate, altre manifestano un deficit. In altri termini si tratta di bambini che non si conformano a quei parametri che consideriamo la norma solo perché sono espressione dei comportamenti della maggioranza dei loro coetanei. Questo concetto richiama le battaglie dell'antipsichiatria nella seconda metà degli anni '70 ai tempi della 'legge 180', detta anche legge Basaglia, lo psichiatra che ebbe il coraggio di affermare che i manicomi non rispondevano ad esigenze terapeutiche, ma solo ad egoistiche necessità di difesa sociale. Valentina ha anche trattato ampiamente e da un punto di vista storico l'evoluzione del concetto di malattia mentale. Nel corso dell'incontro sono stati proiettati brani del film indiano Stelle sulla terra, che racconta la storia di un bambino dai tratti geniali, affetto da dislessia e disturbi dello spettro autistico, e il piccolo capolavoro di animazione “Mon petit frère de la lune”, che rappresenta la descrizione di un bambino autistico da parte della sorella: un fratellino che guarda sempre la luna, perché secondo lei forse è da lì che proviene. Fa cose strane, che però nella narrazione della sorellina non hanno nulla di inquietante o problematico: sono semplicemente bizzarre, curiose, divertenti. Al termine della presentazione i presenti hanno formulato molte domande che hanno riguardato soprattutto risvolti pratici ed esperienze personali e professionali, per lo più concrete, con bambini affetti da questi disturbi. I quesiti sono venuti per lo più da insegnanti, che anche nell'occasione hanno mostrato la loro sensibilità per queste problematiche, come ha anche sottolineato Valentina. È emerso che l'autismo è ancora un mondo tutto da esplorare. Come dice lo scrittore francese Daniel Pennac, è proprio quando si crede che sia tutto finito, che tutto comincia. Roberto Rapaccini
dai Lions, e dal G.O.I. Valentina ha trattato il tema in maniera globale, ovvero, con ampi riferimenti storici, umanistici e culturali. Personalmente ho particolarmente apprezzato il concetto, elaborato da Valentina, di autismo come 'normalità non convenzionale', e non come malattia, dal momento che questi disturbi concernono soggetti che talvolta hanno un quoziente intellettivo superiore alla media, ma, mentre in essi alcune qualità possono essere esaltate, altre manifestano un deficit. In altri termini si tratta di bambini che non si conformano a quei parametri che consideriamo la norma solo perché sono espressione dei comportamenti della maggioranza dei loro coetanei. Questo concetto richiama le battaglie dell'antipsichiatria nella seconda metà degli anni '70 ai tempi della 'legge 180', detta anche legge Basaglia, lo psichiatra che ebbe il coraggio di affermare che i manicomi non rispondevano ad esigenze terapeutiche, ma solo ad egoistiche necessità di difesa sociale. Valentina ha anche trattato ampiamente e da un punto di vista storico l'evoluzione del concetto di malattia mentale. Nel corso dell'incontro sono stati proiettati brani del film indiano Stelle sulla terra, che racconta la storia di un bambino dai tratti geniali, affetto da dislessia e disturbi dello spettro autistico, e il piccolo capolavoro di animazione “Mon petit frère de la lune”, che rappresenta la descrizione di un bambino autistico da parte della sorella: un fratellino che guarda sempre la luna, perché secondo lei forse è da lì che proviene. Fa cose strane, che però nella narrazione della sorellina non hanno nulla di inquietante o problematico: sono semplicemente bizzarre, curiose, divertenti. Al termine della presentazione i presenti hanno formulato molte domande che hanno riguardato soprattutto risvolti pratici ed esperienze personali e professionali, per lo più concrete, con bambini affetti da questi disturbi. I quesiti sono venuti per lo più da insegnanti, che anche nell'occasione hanno mostrato la loro sensibilità per queste problematiche, come ha anche sottolineato Valentina. È emerso che l'autismo è ancora un mondo tutto da esplorare. Come dice lo scrittore francese Daniel Pennac, è proprio quando si crede che sia tutto finito, che tutto comincia. Roberto Rapaccini
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