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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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506. LA NUOVA POLITICA DELLE FATWA di Roberto Rapaccini
Le fatwa (naturalmente si tratta di una parola araba) sono sentenze o
pareri su una questione riguardante l’interpretazione o l’applicazione della
legge islamica emessi da un’autorità religiosa. La fatwa normalmente
contiene una motivazione che può essere anche ancorata a precedenti pronunce; questo
non esclude che alcune fatwa possano essere in contraddizione fra di
loro. La nota fatwa emessa dall’ayatollah
Khomeini nel 1989 che disponeva la morte dello scrittore Salman Rushdie ha
diffuso in Occidente la convinzione errata che tutte le fatwa contengano
condanne o ordini di esecuzione. La condanna a morte è un caso raro: si
emettono fatwa su argomenti di ogni
tipo, dal matrimonio agli affari economici. In Egitto esistono dei call center dove si propongono fatwa quotidianamente su qualunque
argomento. Alcune fatwa hanno poi riguardato programmi televisivi: milioni di
telespettatori, che seguivano un'edizione del 'Grande Fratello' trasmessa da
un'emittente libanese, hanno ricevuto una
fatwa perché il programma è stato
censurato in quanto ritenuto inadeguato. Il gioco del calcio ha ricevuto una fatwa perché sarebbe monopolio di ebrei
e cristiani. Uno sceicco sembra che abbia emesso una fatwa
sul sesso dicendo che non lo si può fare da nudi; ma un altro sceicco avrebbe
risposto che si può fare da nudi purché i partner
non si guardino fra loro. La
mancanza nell’Islam di una gerarchia ufficialmente riconosciuta rende generalmente i contenuti delle
fatwa non pienamente vincolanti per i fedeli, che dovrebbero valutarne
il carattere cogente soprattutto dall’autorevolezza di chi la ha emessa. L'assenza,
in ambiente sunnita, di un clero, com'è noto, è fondata sull’assunto che non si
ritiene che possa esistere un intermediario fra Dio e le sue creature. Pertanto,
non sono gerarchia religiosa gli imam, incaricati dalla comunità dei
fedeli - per le loro conoscenze religiose
- di guidare la preghiera, gli ulema, studiosi esperti nell’applicazione
pratica del Corano, i muftì, che formulano pareri sulle fattispecie
giuridiche astratte e quindi senza entrare nel merito di una questione
concreta, i qadì, che sono i giudici dei tribunali sciaraitici, che
giudicano avendo come riferimento la Sharia - la legge islamica - e che
oggi sono quasi integralmente sostituiti dai tribunali di Stato. Carattere ufficiale hanno invece gli ayatollah,
che in ambito sciita costituiscono un vero e proprio clero. Le fatwa purtroppo hanno svolto 'di fatto'
anche una funzione di promozione del terrorismo. Il terrorista di matrice
islamica, infatti, poiché i suoi atti sono ispirati dalla fede sebbene
malintesa, deve essere rassicurato circa la conformità delle sue iniziative ai
principi religiosi. In proposito, i contenuti delle fatwa, ampiamente
discrezionali e talvolta arbitrari e in contraddizione fra di loro, consentono
di trovare una giustificazione a qualsiasi condotta, anche la più violenta. Per quanto è stato detto si comprende l'importanza della notizia riportata
qualche giorno fa nell'editoriale del quotidiano di lingua inglese 'The National' pubblicato a Dubai, negli
Emirati Arabi. L'editoriale ha reso noto che la scorsa settimana al
Cairo si sono riuniti esperti di diritto islamico e religiosi musulmani sunniti
per dare ordine al mondo anarchico e spesso estremistico delle fatwa. È stata evidenziata innanzitutto l’importanza
che le fatwa abbiano un carattere moderato al fine di contrastare
chi cerca di giustificare le atrocità commesse in nome dell’Islam. Le fatwa dovranno pertanto enfatizzare gli
insegnamenti islamici più moderati, ed essere espresse in modo da coinvolgere
le persone più giovani, che normalmente sono l’obiettivo del reclutamento
fondamentalista. Per ogni fatwa ispirata al fondamentalismo violento dovrebbe
esserci una contro-fatwa che metta in
luce il vuoto morale della precedente. Analogamente per ogni sito internet creato dagli islamisti radicali
dovrebbe essercene uno con un contro-messaggio.
In questo modo - dicono gli esperti - si promuove la conoscenza del vero volto
dell’Islam. Se gli esperti di diritto hanno un ruolo fondamentale nell’interpretazione
del credo islamico, ogni fedele ha altresì il dovere di disseminare messaggi
dai contenuti pacifici. Questa nuova politica delle fatwa ha un'ulteriore corollario positivo: contrastando l'anarchia
interpretativa del Corano, si afferma l'immagine unitaria di un Islam moderato.
RO BERTO RAPACCINI
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