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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
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184. COPERTINE DAL R’N’R AL METAL (NONA PARTE) LE COPERTINE METAL: IL DIAVOLO di Sky Robertace Latini


Da più parti il metal è tacciato di satanismo. Va ricordato che lo stesso fu per il Blues; il Jazz; il Rock’n’Roll e tutto il Rock a venire. In realtà nella musica Heavy c’è di tutto, diavolo compreso e persino il suo contrario, cioè il metal cristiano. Una parte del metal malefico è solo una parodia provocatoria ( a volte usato per meri fini pubblicitari) in cui più che di Satanismo si può parlare di anticlericalismo e di opposizione all’ordine costituito del quale la Chiesa è considerata rappresentante. Però una parte di Satanismo vero e proprio esiste, ed è solitamente legato al Black Metal. In realtà di demoni e di streghe si cantava anche negli anni ’70 in modo più o meno esplicito, ma finivano in un calderone magico dove c’era di tutto, anche un certo paganesimo e superstizioni naturalistiche, tematiche rinate con forza oggi. Con gli anni ’80 nascono vere e proprie band dedite al culto di lucifero e cornuti compagni. Lo fanno all’inizio gli inglesi, e poi la cosa viene presa in mano dagli scandinavi (in particolare Norvegesi). Il satanismo successivamente prende varie vie (che comunque spesso s’intersecano); c’è quella che adora Satana come essere personale, re della libertà umana e del potere , e quella che considera la raffigurazione di Satana come elemento New Age, simbolo di energia del mondo e dell’universo che non segue le regole dettate dalla chiesa in quanto regole considerate prive di fondamento quindi artificiose: Dio non esisterebbe e quindi le leggi a lui attribuite non sarebbero veritiere. Riguardo alle relative immagini di copertina, la blasfemia, in alcuni casi, ha toccato direttamente la figura del Cristo in situazioni molto forti, anche sessuali.

1.     Nel 1970 gli inglesi Black Sabbath pubblicano il loro primo album. Non sembra una copertina forte, ma l’ambiente rurale di una campagna d’altri tempi fa venire in mente l’antica atmosfera in cui si credeva nella magia e dove la superstizione vedeva streghe ovunque. In questa ambientazione c’è la figura longilinea di una donna dalle vesti scure, coperta da un mantello e coi lunghi capelli neri, nella classica iconografia della strega ammaliante (stile “Famiglia Addams”). I B.Sabbath producono un suono molto cupo, adatto al mistero oscuro, al tempo si usava infatti la parola “dark” per categorizzare questa sonorità hard.

2.     I britannici Venom invece sono i veri e propri creatori del genere “Black Metal” che sarà il veicolo principale per il Satanismo Rock. Esplicito, blasfemo e senza remore. La copertina del primo album “Welcome to hell” (trad.: benvenuti all’inferno) del 1981 non lascia dubbi in proposito. La grafica mostra un cerchio con inscritta una stella a cinque punte, simboli utilizzati nei riti satanici, in cui è realizzata graficamente una testa di caprone, animale la cui testa mozzata è stato sempre elemento ricorrente dei sacrifici sacrileghi del passato. Testa di capro che vuole essere anche simbolo del demonio.

3.     Ma l’Heavy Metal possiede anche una alta dose di ironia. Gli inglesi Iron Maiden, gruppo fortemente acculturato (appassionati di letteratura, di filosofia e di cinema), nel loro terzo album del 1982, “The number of the beast”, fanno disegnare in copertina la loro icona mummificata “Eddie” che manovra come una marionetta, la figura del diavolo, che a sua volta manovra la gente tra le fiamme. Nell’album vengono usati i versi della bibbia riferendosi all’anticristo per la title-track, quale citazione colta.

4.     Un uomo che si fa chiamare Dio, un certo Ronnie James, americano, lirica voce già nei Rainbow e poi nei Black Sabbath, si mette in proprio. Nell’album “Holy diver” del 1983, la copertina presenta un prete incatenato, gettato in acqua da una figura demoniaca (ma la figura non fa parte dell’iconografia culturale occidentale, bensì di quella egizia: si tratta di Seth, il dio del caos o dei morti).

5.     I danesi Mercyful Fate (“Fato misericordioso”), capitanati dal cantante King Diamond, personaggio truccato in maniera inquietante, cantano la presenza di Satana e del male come tematica fissa. Anche le copertine naturalmente vanno in quella direzione: in quella del primo lavoro (un EP) c’era una donna denudata in croce fra una folla di incappucciati; nel secondo e in questo terzo disco “Don’t break the oath” (“Non rompere il giuramento”), v’è una testa cornuta che rappresenta il diavolo, e in questo caso sbuca dalle fiamme, com’è luogo comune che sia. SKY ROBERTACE LATINI

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)