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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
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123. TUTTI I MUSEI CHE PUOI, GRATIS da un’Americana a Venezia

Il creatore di questo divertente blog ha suggerito che io vi scriva ancora nella mia madre lingua, pensando a tutti quei lettori che seguono il blog dagli USA.  Forse sarebbe il caso di sfiorare un altro discorso in inglese, ma stavolta vorrei parlare di un’istituzione americana di cui i lettori americani sono sicuramente informati, cioè dello Smithsonian Institute che molti anni fa un signore britannico di nome James Smithson fondò, lasciando la sua fortuna alla nuova nazione nel 1829, con lo scopo di creare un posto dove i giovani potessero aumentare la loro conoscenza del mondo naturale.  Lo Smithsonian si trova nel cuore di Washington, DC dove occupa un enorme gruppo di palazzi; è cresciuto e diventato famoso per i suoi 19 musei, 9 centri di ricerca, 140 musei affliliati sparsi per il mondo, e lo zoo nazionale.  Chiunque arriva a Washington, statunitense e non, ha l’opportunità di visitare i 19 bei musei senza pagare un soldo per entrarne!  Un regalo!  Quindi, quando transito per la capitale, provo a visitare qualche museo dello Smithsonian per la prima volta, anche se mi piace tornare in quelli già conosciuti per dare un’altra sbirciata, ad esempio, al Hope Diamond, e toccare ancora qualche asteroide, e vedere gli scheletri di enormi dinosauri, e guardare i famosi velivoli come lo “Spirit of St. Louis” sospesi sopra la testa, e se c’è tempo, di stare un po’ in coda per entrare ancora una volta dentro uno Space Shuttle!  Quest’autunno ho potuto passare due giorni liberi allo Smithsonian che è collocato in gran parte lungo il Mall, quel enorme viale che corre fra il Capitol (il Campidoglio) e il Lincoln Monument.  Il Mall è coperto di erba e attraversato dai larghi passaggi sterrati dove la gente cammina e fa jogging fra i molti turisti che cercano con le mappe un altro museo ancora.  Dunque, vorrei dirvi delle mie più recenti scoperte allo Smithsonian.  Comincio col Hirshhorn Museum and Sculpture Garden che è stato aperto solo nel 1974, grazie a Joseph H. Hirshhorn che donò la sua collezione di arte moderna allo Smithsonian nel 1966.  Contiene ora quasi 12,000 opere, con particolare enfasi sulla scultura, dal tardo 19° secolo ad oggi.  Fra i quadri ci sono tre di Edward Hopper, incluso il relativamente famoso “Eleven A.M.”  Inutile elencare tutti gli artisti rappresentati al Hirshhorn, ma vale la pena nominare Rodin, Picasso, Mirò, Moore, Calder, Jean Debuffet, Giacometti, Giacomo Balla, Willem de Kooning, Francis Bacon, Frank Stella, e Ellsworth Kelly.  Il museo ha allestito una temporanea mostra di Warhol chiamata “Shadows” (Ombre), che consiste di 102 grandi panelli che seguono benissimo la lunga parete curva del palazzo, tondo come un donut (lo snack preferito di Homer Simpson.).  C’era anche un’insolita opera (anche temporanea) di Grazia Toderi, “Rosso Babele” (2006-7).  L’artista, nata a Padova, spiegava in inglese, “We are small light made from mysterious energy.  I cannot forget this every day.”  Amen, Grazia! Dopo aver visitato il Hirshhorn, ho trovato la National Portrait Gallery che è stata ugualmente ricca d’interesse.  I ritratti lì, portraits, ci portano dal ‘600 al presente, e includono persone di ogni settore della società, quelle molto famose e non:  si vedono i Presidenti, capi tribù, inventori, fondatori, artisti, attori, musicisti, medici, scrittori, giornalisti, persino cittadini sconosciuti ai più.  Davanti al ritratto di Katherine Hepburn ci sono le sue quattro statue di Oscar, donate da lei allo Smithsonian.  Lì si trova persino qualche poster di Robert Wesley Wilson, una per una reading di Allen Ginsburg e due per concerti al teatro Filmore a San Francisco con foto-ritratti delle bande The Grateful Dead e Jefferson Airplane.  Ci sono anche bei ritratti di Walt Whitman, J.D. Salinger, “Signs” da Robert Rauschenburg (1970), una famosa “Marilyn” da Warhol (1967), e un ritratto molto giovanile di John F. Kennedy fatto da Elaine de Kooning, moglie di Willem.  The National Portrait Gallery non si trova sul Mall, ma è vicina e sempre gratis.  Dentro lo stesso vecchio palazzo si trovano ancora altre collezioni di arte americana.  Insomma, cosa dirne?  E’ troppo bello andare per musei.  Inondarsi di arte.  E visioni.  E gemme e minerali.  E vestiti appartenenti a signore famose.  E gli orecchini di Marie Antoinette!  Non c’è proprio fine alle cose che si possono trovare dentro lo Smithsonian.  Vi auguro il tempo di visitarlo un giorno.  Intanto, si può sempre visitarlo in rete!  Buon viaggio!   UN’AMERICANA A VENEZIA

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)