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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
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113. COPERTINE DAL R’N’R AL METAL (terza parte) di Roberto Latini

Le COPERTINE degli album ROCK contemporanei a quelli HARD ROCK

 Nella sua evoluzione stilistica il rock proseguì la sua corsa negli anni ’70, e lo fece raggiungendo vette altissime, come mai prima. Si diversificò in mille rivoli diversi. Una parte virò decisamente verso la durezza, in un Hard Rock che arrivò fino al punk e che portò nel 1979 alla nascita dell’Heavy Metal, ma una parte scelse ben altre strade raffinandosi fino ad un curatissimo Progressive. Anche dal punto di vista grafico si videro idee originali e interessanti che divennero sempre più elaborate.

1.    Nel 1970, Crosby, Still, Nash and Young, prediligono ancora copertine classiche, in linea con la loro musica rock-country molto americaneggiante. Il cane e poi gli alberi dietro vogliono rendere la ruralità, la presenza di fucili sottolinea però la cruda forza di tale realtà e gli strumenti musicali (chitarra e tamburo) sono presentati alla pari dei fucili, come a voler essere le armi del gruppo degli uomini che formano la band. Armi per suonare il combattimento dovuto alla voglia di libertà che a quel tempo veniva cantata dagli Hippy.

2.   I Rolling Stones si permettono di fare spesso allusioni al sesso come in questa copertina di “STICKY FINGERS” del 1971, dove un paio di pantaloni jeans indossati, fanno intravedere, per chi sa guardare, un rigonfiamento inequivocabile. Se gli anni ’60 anno portato la provocazione di protesta, nei primi anni ’70 essa continua e si farà sempre più sfacciata.

3.    I Jethro Tull, che fanno un progressive folk-rock talvolta molto intriso di sonorità hard, nel 1972 giocano inventandosi una copertina che appare come una prima pagina di giornale. Si tratta di “THICK AS A BRICK”, un concept album con una unica song di quasi 44 minuti che racconta di un bambino prodigio.  La copertina è sfogliabile come un vero giornale e i testi delle canzoni sono trascritti fra articoli immaginari.

4.    Gli anni ’70 sono un periodo di crisi sociale e politica. L’album “QUADROPHENIA” degli Who (poi seguirà il film in cui recita anche ilfuturo Sting), nel 1973 racconta una storia giovanile fatta di depressione e delusione. La copertina in bianco e nero, fumosa, col personaggio rivolto di spalle, esprime prospettive chiuse di isolamento e solitudine. Il ragazzo è su una moto, una vespa che lo fa appartenere ai Mod, una Gang inglese di quegli anni, vestita con Montgomery, opposta alla Gang Rockers che indossa giacche di pelle e cavalca motociclette vere e proprie. Nel rock due musiche diverse a significare la molteplicità di suoni presenti ormai nel rock che si è diversificato nel tempo.
5.     Dal 1969 suona la band progressive degli Yes che va sempre più rendendo la propria musica complessa e difficile. Progrediscono in tal senso anche le copertine dei loro dischi che vanno crescendo in visionarietà, con una grafica surreale espressa attraverso l’artista Roger Dean che disegnerà molte loro copertine. Nel 1974 esce “RELAYER” uno dei loro album meno accessibili, solo tre brani di cui uno lungo più di 21 minuti. Si tratta di un paesaggio quasi lunare, in cui la pietra è disegnata e colorata come rarefatta, algida; uno scorcio di mondo irreale sul cui sfondo due cavalieri (Medievali? Samurai?) e tre cavalli passano. Solo il primo piano è corposo (più colore), ma la realtà è intravista: solo parte di serpente tra i sassi come a lasciare la suspance di un pericolo. La copertina fu usata dalla Pepsi-cola per una sua pubblicità.     Sky Robertace Latini

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)