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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
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88. “X JAPAN” IN LUTTO – DECEDUTO IL PRIMO BASSISTA SAWADA TAIJI di Roberto Latini


In data 17 luglio 2011, il primo bassista dei “X Japan” è deceduto all’età di 45 anni. Gli eventi riportati dai media sarebbero stati i seguenti:
Durante un viaggio in aereo, l’artista si sarebbe innervosito e avrebbe iniziato a infastidire sia le persone a lui accanto, sia quella davanti dando calci al sedile anteriore. Avrebbe colpito anche uno dei passeggeri, e addirittura, durante le escandescenze si sarebbe autolesionato (sferrando pugni anche contro pareti e oblò). Sarebbe quindi intervenuta una hostess per calmarlo. Senonchè l’uomo avrebbe tirato un pugno alla stessa. A questo punto tutto il personale, aiutato dai passeggeri, lo avrebbe immobilizzato, poi sedato. Una volta atterrati, il musicista è stato ricoverato in ospedale e lì si sarebbe suicidato con un lenzuolo, impiccandosi, e rimanendo in coma per sei giorni prima di morire. Sawada Taiji  militava nella band dal primo album “Vanishing vision” (1988) quando ancora essa si faceva chiamare solo “X”, prima di scoprire un gruppo omonimo; rimase con loro fino al terzo album “Jealousy”(1991). Gli “X JAPAN” si sono sciolti ma sono stati una delle migliori realtà ‘metal’ del Giappone insieme ai Loudness (questi ultimi sono più conosciuti all’estero). In ogni caso una ottima band con influenze di vario tipo. Infatti il loro genere va dallo Street, al ‘Power’, al melodico, con punte di ‘thrash’. Ma mentalmente parliamo di persone particolari, quelle che solitamente amiamo indicare come istrionici artistoidi, volendo significare che dell’artista posseggono anche la pazzia. Look tra il glam e il gotico portato alle estreme conseguenze, con trucchi pesanti, capelli coloratissimi e cotonatissimi, vestiario superappariscente con borchie e catene, associate a foulard e lustrini, in un atteggiamento molto corporeo con ammiccamenti e pose pseudo-sexy. Quindi comportamento forte e provocatorio, nel senso comunque della tradizione più tipicamente rock. Famoso il batterista Yoshiki per le sue sfuriate sullo strumento, anche a casa, eseguite con il massimo della velocità fino a svenire (pare lo facesse apposta). Ma tutti conoscevano bene la musica; il batterista, per esempio, era anche pianista (sua madre vendette ogni cosa per aprirgli una casa discografica personale). Nel 1998 era già morto Hide, il cantante chitarrista, per arresto cardiaco, ma le circostanze avevano resa ambigua la situazione facendo ipotizzare un suicidio. Il bassista Taiji andò via dalla band per motivi sconosciuti che egli non ha mai voluto spiegare, ma pare che litigasse spesso, anche violentemente, per le scelte musicali. Negli ultimi anni ha pubblicato ben 11 album fuori dagli X-Japan, sia formando i D.T.R., sia come solista. Ha pure suonato, per breve tempo, coi Loudness. Umanamente però ha continuato ad avere problemi divorziando e, in seguito, tentando due volte il suicidio. Naturalmente non appoggiamo moralmente tali eccessi, ma la fragilità dell’uomo e la sua esistenza ne fanno una figura che collima con gli esempi forti che riescono a fare uscire quel qualcosa in più dalle espessioni artistiche. Quel binomio di sregolatezza e genio di cui è piena la storia dell’arte e che non mancherà mai nemmeno in futuro.  ROBERTO LATINI

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)