“AMANTI” di Cecilia Meireles
Ho letto il link alla quale rimandava il post di Chiara Passarella su C. Meireles. Ivi ho trovato tre poesie, una delle quali mi ha colpito per il suo esprimersi molto dark:
Amanti
Sul gradino dell’inverno a turno,
si sederono gli amanti.
Stai crescendo tra le loro spalle
denso bosco di impossibili,
con molti rami scuri.
Un denso bosco di spine
stai crescendo tra le loro labbra
Pallide parole secche,
foglie di addii,
ombra di confusa angustia
nella curva giovane della bocca,
nel dolce luogo dei baci.
Così persi, così soli
per intimi sentieri!
Innanzi a loro, le statue,
eternamente avviluppate,
gloriosamente nude,
profondamente soavi,
con luminosità di primavera
nell’etereo aspetto marmoreo…
(Festivi corpi di pietra!)
Noi amanti umani,
il corpo è lento e pesante,
lunga rete su cui scorrere le lacrime
nelle vaste sabbie dell’anima.
Molto dark l’atmosfera, ma anche un po’ criptico il significato. Ho cercato il significato vero su google, ma non l’ho scovato. Bosco di impossibili; rami scuri; denso bosco di spine in contrapposizione a statue gloriosamente nude; profondamente soavi; luminosità di primavera. Ho percepito questa “saudade” nominata da Chiara, soprattutto nella “rete” su cui scorrono le lacrime. I corpi lenti e pesanti dell’essere umano catturano ed esprimono i sentimenti dell’anima che non verrebbero altrimenti espressi senza la fisicità, che comunque passa e finisce. Il verbo “crescere” sottolinea lo scorrere del tempo; e le labbra sono il luogo del bacio ma anche delle parole, e le parole sono secche perché esprimono pensieri intimi che rimangono soli perché nessuno da fuori riesce veramente ad entrare nel cuore del prossimo. Spine, angustie, nonostante le dolcezze (“dolci baci”), e quindi addii…a tutto si deve dire addio. Quindi “bosco di impossibili”, ogni speranza perde forza e sbiadisce tornando all’oscurità (“molti rami scuri”). Testo ottimo per un brano di metal gotico. Sonorità e carattere poetico apposta fatti per la mia sensibilità….tra l’altro mi piacciono da sempre le simbologie prese dalla natura (e il bosco è la mia ispirazione e il mio gusto principale). Devo confessare che non avevo mai sentito il termine “saudade”. Si vede che non leggo abbastanza, e non mi interesso abbastanza di poesia. Contento invece, adesso, di aver conosciuto qualche cosa di nuovo. Chiara cita, tra gli altri, questi versi di altra poesia:
…L’amore è saudade
E il desiderio, costanza
Chi ha bisogno di spiegare
il momento e la fragranza
della Rosa, che persuade
senza nessuna arroganza?
L’amore non andrebbe spiegato, perchè l’amore è comprensibile in modo universale. E’ un atto, non una parola. Però l’amore è ostacolato, e, anche quando capito, è avversato. L’amore è senza tempo, ma l’atto non viene eseguito; l’uomo desidera farlo, ma teme di perdere qualcosa quando diventa un gesto, quando si dà, quando si dona ; quel gesto, però, una volta effettuato, rimane immortale. E il gesto, finalmente realizzato, persuade colui che l’ha fatto, per la gioia che ne ricava…e forse persuade chi l’ha ricevuto… « senza arroganza ».
ROBERTO LATINI
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