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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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11. CINEMA, GENERI, RECENSIONI, PROBLEMATICHE
Viene istituita una sezione dedicata al cinema. Il cinema è una forma d'arte moderna, caratterizzata dalla rapida successione di immagini che contengono una ripresa frazionata della medesima azione e che crea un'illusione ottica. E' una forma d'arte particolarmente suggestiva, anche perchè – come scriveva Akira Kurasawa - “racchiude in sé molte altre arti; così come ha caratteristiche proprie della letteratura, ugualmente ha connotati propri del teatro, un aspetto filosofico e attributi improntati alla pittura, alla scultura, alla musica”. Frank Capra affermava che il cinema è uno dei tre linguaggi universali; gli altri due sono la musica e la matematica. La TV ha utilizzato molto la diffusione del cinema per sopravvivere, ma il cinema è danneggiato dalla banalizzazione e dalla riproduzione in un piccolo schermo. In proposito, Jean-Luc Goddart notava che la TV crea l'oblio, il cinema ha sempre creato dei ricordi. Il cinema, anche attraverso il coinvolgimento fisico del grande schermo, ha infatti un potente effetto di suggestione evocativa. Non devono essere sottovalutate le problematiche formali relative ai generi cinematografici che costituiscono una convenzione che permette di classificare le diverse opere cinematografiche in base ad alcuni temi o caratteristiche ricorrenti. I generi cinematografici hanno una grande importanza per l'industria cinematografica, perché il genere crea particolari orizzonti di aspettative nello spettatore e orienta le sue scelte. Roberto R.
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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.
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2 commenti:
CINEMA
The Reader - A voce alta (The Reader)
The Reader - A voce alta (The Reader) è un film del 2008 diretto da Stephen Daldry, adattamento cinematografico del romanzo di Bernhard Schlink del 1995 A voce alta - The Reader. La prima parte del film narra la improvvisa quanto vivace relazione di amore tra Michael Berg, studente quindicenne, e Hanna Schmitz, all'epoca trentaseienne, che lavora come controllore per l'azienda di trasporti pubblici nella Berlino del 1958. I due si conoscono casualmente: Michael è in giro per la città, quando si sente male a causa di un attacco di scarlattina, e viene aiutato da Hanna a riprendersi e a tornare a casa. Quando dopo la guarigione il giovane torna dalla donna per ringraziarla e dopo la seconda visita di Michael, questa con un pretesto riesce a farlo spogliare e quindi lo inizia al sesso. I due iniziano ad incontrarsi quasi quotidianamente, nonostante alcune difficoltà: in ogni incontro, su richiesta di Hanna, Michael legge ad alta voce un'opera letteraria, quindi consumano il loro amore. Quando però viene promossa nel suo lavoro ad impiegata di ufficio, Hanna scompare e Michael non avrà più traccia di lei per anni. Nella seconda parte del film Michael è studente di giurisprudenza all'università e nell'ambito di un corso di specializzazione assiste nel 1966 con il suo docente a più sedute di un processo di ex guardie delle SS nei campi di concentramento: con sorpresa riconosce Hanna tra le sei donne imputate di aver lasciato morire nel 1945 oltre trecento ebrei in una chiesa in fiamme dove questi stavano passando la notte. Durante il processo, viene inoltre a scoprire che la donna aveva l'abitudine, durante il suo lavoro come guardia, di costringere i prigionieri a leggere per lei ad alta voce prima che venissero mandati alla camera a gas. Le imputate nel frattempo accusando Hanna come responsabile della strage di ebrei sulla base di un documento, che la donna avrebbe redatto all'epoca come rapporto ai suoi superiori: nonostante Hanna riconosca tale responsabilità e venga condannata perciò a vita, Michael sa bene che ciò non è vero, in quanto la donna aveva dimostrato più volta di non saper né leggere né scrivere durante la loro breve relazione. Capisce tuttavia che ciò che la spinge a questo gesto è la vergogna del suo analfabetismo: stessa vergogna che l'aveva portata, anni prima, a far perdere le sue tracce dopo la promozione ad impiegata di ufficio. Passano ancora gli anni, e Michael, ormai già sposato e divorziato e padre di una figlia, ricordandosi della sua giovanile storia d'amore e conoscendo la sorte di Hanna, decide di inviarle periodicamente delle registrazioni nelle quali legge ad alta voce dei romanzi, come aveva fatto tanti anni prima durante la loro relazione. La donna, ormai anziana, si procura i testi scritti di ciò che riceve registrato ad alta voce e impara in questo modo a leggere e a scrivere.
Alcuni anni dopo un assistente del carcere contatta Michael in quanto Hanna, prossima a uscire dal carcere, non ha contatti con altre persone se non con lui. Si reca a trovarla una settimana prima della scarcerazione ma i due hanno solo un breve incontro; il giorno prima della data prefissata Hanna si suicida nella sua cella. La storia si conclude quando, nel 1996, Michael decide di raccontare alla figlia la storia della sua relazione d'amore con Hanna, che fino a quel momento aveva nascosto a tutti. Stephen Daldry offre un tentativo di sintesi del suo cinema precedente. Per un aspetto torna l'attenzione a una fase fondamentale della crescita di un adolescente come in Billy Elliot e per l'altro la voglia di cimentarsi con una storia che si muove su più scenari narrativi come accadeva in The Hours. Perché The Reader (che in inglese conserva l'intrigante attribuzione sia maschile che femminile) è una storia divisa in due. Nella prima parte fonde con uno sguardo vivace, e al contempo indagatore, l'iniziazione sessuale del protagonista maschile con la fame di cultura letteraria della donna che gli si offre con totale disponibilità. Il linguaggio dei corpi uniti e quello della parola scritta che diventa voce, con tutte le sfumature di senso che comporta, assorbe l'attenzione dello spettatore. Quasi improvvisamente però il film si sottrae a questa dimensione per spostare il baricentro sul tema del senso di colpa nei confronti della collettività che finisce con il riverberarsi sulle dinamiche interpersonali portando la narrazione sui binari già più visitati dal cinema dell'Olocausto. The Reader racconta una storia d’amore e di riscatto in maniera distaccata, dove la forma si fonde con il contenuto. Il film ha avuto cinque candidature agli Oscar. Ho letto anche il libro; forse è migliore del film, che sembra, per certi aspetti, banalizzare l'olocausto. Roberto R.
Il trailer del film:
http://www.comingsoon.it/Film/Scheda/Video/?key=39426|2090
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