laboratori di Los
Alamos in New Mexico (USA). Per
raggiungere lo scopo, gli americani hanno speso 2 miliardi, l'equivalente di
circa 29 miliardi di dollari oggi. Mentre
dozzine di brillanti fisici lavoravano assieme, Harry S. Truman, il vice di Franklin
Delano Roosevelt che morì prima di concludere il suo terzo mandato, si ritrovò
a capo di una nazione ancora impegnata nella guerra nel Pacifico. Nel luglio del 1945 Truman, Winston Churchill
e Josef Stalin si incontrarono nel Potsdam per conferire su nuove frontiere e
zone dopo la resa dei tedeschi.
Parlarono anche della guerra ancora in atto in Giappone, iniziata il 7
Dicembre del 1941 con l'attacco giapponese sulla base americana di Pearl
Harbor, originata dalla bellicosità gratuita dell'Imperatore Hirohito. Da Potsdam, i tre leader si trovarono
d'accordo sulla richiesta di immediata resa delle forze armate giapponesi. Influenzato dal suo consigliere, l'Imperatore
rifiutò, sfidando la minaccia di "totale distruzione". Truman volle a tutti costi tenere i sovietici
sotto controllo. Sapeva che l'impiego della
nuova arma non solo avrebbe spaventato i giapponesi fino alla resa, ma che avrebbe
fatto forte impressione anche sui sovietici.
Con il pretesto di evitare un'invasione del Giappone e quindi di salvare
centinaia di migliaia di giovani soldati americani e altrettante vite giapponesi,
Truman diede l'ordine di lanciare il nuovo ordigno, già testato il 16 luglio
sotto il nome in codice di "Trinity", contro qualche inerme città
giapponese. L'effetto psicologico,
quello di sorpresa, fu di primaria importanza. Questo piano americano è stato effettuato con
la piena approvazione del governo brittannico. La prima bomba atomica, contenente uranio,
portò il nome di "Little Boy" and fu trasportata in una aereo
chiamato "Enola Gay", dal nome della madre del pilota. Sulla superficie della bomba messaggi ironici
erano già stati pennellati dai militari americani. Alle 8.15 di una tranquilla mattina estiva la
gente di Hiroshima, con una popolazione allora di circa 340,000 anime, non
temeva il peggio quando ha passato sopra la loro testa l'Enola Gay. Poche persone videro cadere dall'aereo un
puntino nero. Scrisse il pilota, Paul
Tibbetts, "Una luce brillante riempì l'aereo...La città fu nascosta da
quella terribile nuvola, salendo, bollendo, e crescendo come un fungo. Per un attimo nessuno parlò...Il mio co-pilota
ha detto che poteva assaggiare la fissione atomica...Mi sono girato per scrivere
nel mio giornale, chiedendomi, 'Dio mio, che cosa abbiamo fatto?'" Nonostante le morti quasi istantanee di circa
100,000 esseri umani, liquefatti o ridotti a ceneri, e le ferite atroci di 100,000
spellati vivi, acceccati, bruciati e presto ammalati per l'esposizione alla radiazione,
l'Imperatore non si arrese. Ma Truman
non arrestò il programma. Invece, invocò
Dio, dicendo al pubblico americano che "...preghiamo che il Signore ci
guidi a usarla (la bomba atomica) nei Suoi modi e per i Suoi scopi." Churchill disse, "L'intero impegno di questa
esecuzione costituisce uno dei più grandi trionfi del genio americano, anzi,
del genio umano." Tre giorni più
tardi, il 9 agosto, Truman incoraggiò i giapponesi ad abbandonare le città
industriali. Quello stesso giorno i
bombardieri americani miravano alla città di Kokura, ma a causa di condizioni
meteorologiche sfavorevoli, decisero di far cadere il secondo ordigno,
"Fat Man", carico stavolta di plutonio, su Nagasaki, popolazione all'epoca
di 260.000. All'arrivo dell'aereo,
qualcuno provò a rifugiarsi. Eppure,
come dice una sopravissuta che si trovò dentro una grotta affollata, qualcuno
ne uscì con gli occhi liquefatti e la pelle cotta. A Nagasaki almeno 50.000 persone morirono
entro nove secondi dall'esplosione. Due
ore più tardi, grandi gocce di acqua nera cadevano incessanti. I sopravissuti, come a Hiroshima, soffrirono
indicibili pene. Una giovane pensava,
"Se l'inferno è così, allora sono nell'inferno." L'Imperatore si arrese dopo Nagasaki. Edward Teller, padre della bomba all'idrogeno,
un'arma 100 volte più distruttiva di quella atomica, non ha avuto
rimpianti. Ma Oppenheimer e tanti altri
colleghi, sì. Oppenheimer è andato mesi
più tardi alla Casa Bianca per sconsigliare l'uso dell'atomica come arma in
futuro. Disse a Truman, "Signor
Presidente, sento che ho sangue sulle mani." Dopo quell'incontro, Truman ha detto al suo
assistente,
"Non voglio vedere quel figlio di puttana mai più in questo
ufficio!" La minaccia del nucleare
incombe tuttora, grazie a persone, prepotenti e ciniche senza buon senso e senza
compassione. ll film di Stanley Kubrick,
Il dottor Stranamore - Ovvero: come ho
imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba (1964) più o meno caratterizza
la mentalità a Washington, D.C., e non solo, nell'epoca che seguì Hiroshima e
Nagasaki. Certi scienziati ed i
consiglieri di uomini e donne di potere, pare, sono usciti di senno molto tempo
fa, garantendo che diventa impossibile ritornare sui propri passi. A mio avviso, la Bomba è sempre stata una
bestemmia contro l'uomo e la natura.
Guardando indietro, forse è vero: quel pazzo lucido di Hitler ha vinto
dopo tutto. UN'AMERICANA A VENEZIA
VIDEO - 1945 Hiroshima Bombing Pat Metheny "Above The Treetops"- clikka qui
1 commento:
La guerra è un abominio sempre. Quando essa prende il sopravvento è inutile parlare di accordi o regolamenti. La guerra distrugge il normale essere dei rapporti sociali ed economici, anche tra le nazioni. Nella guerra l'importante è vincere. Mi è sempre sembrato assurdo e illogico chiedere a chi combatte di stare alle regole (comprese quelle sui prigionieri...la tanto citata convenzione di Ginevra). In questo sta la bomba atomica....la morte è morte e la distruzione è distruzione; e non conta nemmeno pensare alle conseguenze successive.I giapponesi non avevano mai mandato giù l'ingerenza degli occidentali su di loro.Una flotta internazionale bombardò nel 1863 due zone sulle coste giapponesi e ci furono sbarchi di soldati europei e americani che ebbero facile vittoria sui Samurai senza armi da fuoco. Ciò avvenne per non permettere ai giapponesi una influenza sull'Asia che doveva rimanere appannaggio degli occidentali che avevano colonizzato quelle zone. Da un lato sento che la storia condanna gli USA sia per questo atteggiamento che per la bomba atomica, dall'altra credo che gli USA della seconda guerra mondiale abbiano delle attenuanti proprio per il clima vissuto. La prima bomba non sortì alcun effetto, ci volle la seconda per convincere i giapponesi, e pensate che ancora con la seconda c'erano generali che non volevano la resa, preferendo la distruzione totale del paese. Roberto
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