mano che si legge. Un quadro che la scrittrice compone
progressivamente, fino a farvi luce nel finale. Il ritmo è diseguale durante la
lettura, come a voler rallentare quando si vuole descrivere l’ambientazione o
le emozioni, e a voler accelerare quando si tratta di gestire l’azione. A volte
troppa accelerazione, raffreddando eccessivamente degli angoli che avrebbero
necessitato di pathos maggiore. Nell’insieme si percepisce una certa poesia; e viene
fuori anche nostalgia, sebbene non di tipo triste, nonostante una punta di
malinconia. Una malinconia stemperata dal fatto che le figure raccontate
appaiono sempre ben inserite nel loro “oggi” e trovano la forza di “essere”;
hanno cioè i piedi costruttivamente piantati per terra anche se sognano. L’opera
è seria, nel senso che vuole portare il messaggio di valori che, appunto, come
sopra accennato, sono quelli relazionali della condivisione, ma anche della
libertà e dell’autonomia. Si può sentire una leggera vena ideologica che lega
lo scritto ai tempi odierni, essendovi inclusi la maggior parte dei temi oggi
molto discussi, come l’aborto;
l’omosessualità; l’animalismo; l’emancipazione
femminile; la violenza sulle donne; il vegetarianesimo e, legato però
soprattutto al periodo storico raccontato, l’antisemitismo e l’antifascismo.
Non ogni argomento viene approfondito, alcuni sono stati solo sfiorati, secondo
ciò che serviva al racconto. Inserire tutte insieme tali tematiche sociali, ha
leggermente reso meno fluida la lettura, però si denota la spontaneità dei
sentimenti dentro una ricerca formale con cui veicolare i messaggi valoriali.
L’autrice ha cercato di curare l’immagine umana che sente e crede in tali
valori, volendoli rendere concreti nelle persone e non come una mera analisi
concettuale. I Girasoli sono gli esseri umani con la speranza; sono quelli che
hanno conservato l’immagine della luce anche nei momenti bui. Nell’insieme una
prova pensata per portare ai tempi attuali una sensibilità descrittiva legata
ad altri periodi letterari, quelli in cui internet non affogava l’espressività
umanistica tra molti click e tante immagini. Una proposizione tradizionale che
può ancora portare frutti preziosi, una attitudine che bisogna mantenere e conservare e in cui
l’autrice pare sentirsi a suo agio. Sky
RobertAce Latini

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