propria vicenda umana, ricomponendo i lacerti di un'esistenza che
sembrava essere irrimediabilmente andata in frantumi. Invece che chiudersi in
una dimensione egocentrica di introversione intimista si è aperto ad una
costante permeabilità esistenziale con l'ambiente esterno, improntando la sua
quotidianità ad un confronto dialogico con la realtà circostante. Homo sum nihil humanum alienum a me puto.
Si è fatto carico della drammatica fisicità della sua condizione per superarla
e trascenderla al fine di valorizzare la propria vita alla luce autentica di
una fondante problematicità esistenziale. Per superare un limite occorre
conoscerlo ed accettarlo, ed a volte sono proprio le condizioni peggiori a rendere
le cose straordinarie. Ha ritrovato il proprio orientamento umano attraverso
gli impulsi costanti mossi dalla realtà esterna;
d'altra parte il nostro
orientamento deriva (come è stato dimostrato dagli scienziati che si sono
aggiudicato quest'anno il premio Nobel per la Medicina) dalla compartecipazione
sinergica di due distinte popolazioni neuronali che cooperano ricevendo l'una
gli impulsi derivanti dal mondo esterno per poi codificare una mappa
territoriale estrinseca e altra essendo dotata intrinsecamente di un proprio
orientamento indipendente della percezione sensoriale. Grazie al sostegno ed all'affetto
sincero di molti, Roberto ha riscoperto se stesso, il proprio intrinseco
slancio orientativo, la propria stella polare autonoma. Contemplando il cielo
stellato sopra di sé ha riscoperto la meraviglia della volta celeste dentro di
sé. VALENTINA RAPACCINI

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