 musicista.  Assieme hanno avuto due figli.  Nel frattempo l'interesse di Ansel per la
fotografia cresceva.  I suoi familiari
gli dicevano, "Ansel, non rinunciare al pianoforte!  La macchina fotografica non è in grado di
esprimere l'anima umana!"  Ma Ansel rispose,
"Beh, non credo che la macchina fotografica la possa esprimere, ma forse
il fotografo potrebbe provare."  Presto
Ansel Adams si è trovato sui sentieri della Sierra Nevada, portando in cima una
pesante macchina fotografica con tutto il necessario per sfruttare quello che
lui chiamava "la luce eloquente." 
Nel 1927 scattò una foto
musicista.  Assieme hanno avuto due figli.  Nel frattempo l'interesse di Ansel per la
fotografia cresceva.  I suoi familiari
gli dicevano, "Ansel, non rinunciare al pianoforte!  La macchina fotografica non è in grado di
esprimere l'anima umana!"  Ma Ansel rispose,
"Beh, non credo che la macchina fotografica la possa esprimere, ma forse
il fotografo potrebbe provare."  Presto
Ansel Adams si è trovato sui sentieri della Sierra Nevada, portando in cima una
pesante macchina fotografica con tutto il necessario per sfruttare quello che
lui chiamava "la luce eloquente." 
Nel 1927 scattò una foto  particolare, sempre a Yosemite, "Monolith,
the Face of Half Dome," vista dall'ovest. 
Quello scatto cambiò la sua vita: 
"Era come l'Annuciazione. 
Subito ho visto che cosa potrebbe essere la fotografia:  una pura e tremendamente potente forma di
arte, un'austera e bruciante poesia del reale."  Adams aveva deciso in anticipo come avrebbe
dovuto apparire l'immagine.  Ha spiegato,
"Fai le foto delle superfici grazie alla luce.  Quando il momento è giusto, senti
'l'inevitabile' e scatti la foto.  In
fotografia, sei tu che scrivi la musica, e la stampa diventa la performance."  Adams è diventato un maestro senza pari nella
camera oscura, in grado di aggiustare tutte le tonalità fra il bianco e il nero.
 Per molti anni Adams lavorava in alta
montagna, assorbendo il suono del vento e dell'acqua, e "l'onnipresente
benedizione della luce."  Ma non
fotografava solo i monumenti della natura. 
Fotografava anche l'architettura e diversi ritratti, prediligendo quelli
dei giapponesi-americani segregati durante la Seconda Guerra Mondiale.  Studiava anche il legno, le piante, l'acqua, le
nuvole, la pietra, la sabbia, e così via. 
Adams ha provato a lavorare a colori, ma il colore solo distraeva
l'occhio, decise.  Oramai le sue nitide fotografie
in bianco e nero sono diventate icone.  Nel
1933 Adams ha viaggiato fino a New York City per incontrare il famoso collega Alfred
Stieglitz che dopo aver guardato bene le sue foto, disse, "Queste sono
semplicemente alcune delle fotografie più fini che ho mai visto."  Adams ha lavorato assieme ad altri fotografi,
il Gruppo f64.  Ha lavorato assieme a
Nancy Newhall nella creazione del bel libro, This Is the American Earth.  Solo
quando aveva quasi 70 anni, però, il suo lavoro diventa largamente conosciuto,
grazie all'intervento del giovane Bill Turnage che aveva assistito ad una
conferenza di Adams a Yale.  Oggi l'Ansel
Adams Archive, gestito dal figlio, Michael, è sempre in attivo, ed le "performance" dell'interprete della
luce eloquente sono più apprezzate che mai. UN'AMERICANA A VENEZIA
particolare, sempre a Yosemite, "Monolith,
the Face of Half Dome," vista dall'ovest. 
Quello scatto cambiò la sua vita: 
"Era come l'Annuciazione. 
Subito ho visto che cosa potrebbe essere la fotografia:  una pura e tremendamente potente forma di
arte, un'austera e bruciante poesia del reale."  Adams aveva deciso in anticipo come avrebbe
dovuto apparire l'immagine.  Ha spiegato,
"Fai le foto delle superfici grazie alla luce.  Quando il momento è giusto, senti
'l'inevitabile' e scatti la foto.  In
fotografia, sei tu che scrivi la musica, e la stampa diventa la performance."  Adams è diventato un maestro senza pari nella
camera oscura, in grado di aggiustare tutte le tonalità fra il bianco e il nero.
 Per molti anni Adams lavorava in alta
montagna, assorbendo il suono del vento e dell'acqua, e "l'onnipresente
benedizione della luce."  Ma non
fotografava solo i monumenti della natura. 
Fotografava anche l'architettura e diversi ritratti, prediligendo quelli
dei giapponesi-americani segregati durante la Seconda Guerra Mondiale.  Studiava anche il legno, le piante, l'acqua, le
nuvole, la pietra, la sabbia, e così via. 
Adams ha provato a lavorare a colori, ma il colore solo distraeva
l'occhio, decise.  Oramai le sue nitide fotografie
in bianco e nero sono diventate icone.  Nel
1933 Adams ha viaggiato fino a New York City per incontrare il famoso collega Alfred
Stieglitz che dopo aver guardato bene le sue foto, disse, "Queste sono
semplicemente alcune delle fotografie più fini che ho mai visto."  Adams ha lavorato assieme ad altri fotografi,
il Gruppo f64.  Ha lavorato assieme a
Nancy Newhall nella creazione del bel libro, This Is the American Earth.  Solo
quando aveva quasi 70 anni, però, il suo lavoro diventa largamente conosciuto,
grazie all'intervento del giovane Bill Turnage che aveva assistito ad una
conferenza di Adams a Yale.  Oggi l'Ansel
Adams Archive, gestito dal figlio, Michael, è sempre in attivo, ed le "performance" dell'interprete della
luce eloquente sono più apprezzate che mai. UN'AMERICANA A VENEZIA 

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