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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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211. IL SUONO PULITO DEL POWER di Sky Robertace Latini
Il Power Metal è un genere musicale che utilizza un
alto tasso di tecnica. Deriva dalla fusione dell’Heavy Metal classico con lo
Speed, ma come altri generi tende a contaminarsi con il Sinfonico e il Progressive.
In verità il primo Power Metal aveva una durezza più rock, legata a band come
gli inglesi Judas Priest e i tedeschi Accept, e infatti ancora oggi si tende a
lasciare in questa categoria anche realtà come i teutonici Primal Fear, legati
più ai suoni di vecchio stampo che ai nuovi. Lo Speed violento e il Metal degli
anni ’80, unendosi e generando il Power, avevano connotazioni meno raffinate
delle band di Power Metal successivo. Lentamente
il Power pare abbia pulito sempre più il proprio sound legandosi alla musica
classica, ed aumentando la melodia sulla scia dei Rainbow di Ritchie Blackmore
(ex-Deep Purple). Testimonianza ne sono formazioni quali i finlandesi
Stratovarius o gli italiani Vision Divine. La ricerca estrema della tecnica ha
reso ricercate anche le composizioni, la cui elaborazione, quando diventa
maggiormente complessa, va a finire per forza di cose in strutture Progressive,
senza contare cori ed enfatizzazioni sinfoniche per cercare di aumentare il
pathos lirico, che alla fine sfocia spesso anche nell’Epico. Tutto ciò filtra
scorie rozze e tipicamente abrasivo del primo Power, perdendo non l’energia ma
parte dello spirito rock. In effetti abbiamo una giovane generazione di
fruitori metal che ascolta con grande piacere il Power e il Symphonic Metal (e
il gotico) senza per questo percepire
l’essenza rock da cui è scaturito. Questi consumatori di musica paiono vivere
la Classica; il Pop; le colonne sonore e il Rock, come fosse tutta un'unica
sostanza; quando invece dietro c’è tutta una cultura storica differente a
seconda del tipo di arte sonora. Il Power Metal si è ripulito, ma in realtà è
il Metal più vicino al passato degli anni ’80 (sebbene contenga anche cose dei
’70). Le tre recensioni che ho fatto, riguardano tre livelli di fama:
·
I più famosi sono i finlandesi Sonata Arctica che
rappresentano perfettamente la limpidezza sonora di cui sopra. Considerati
ormai una icona del genere, sebbene prima fossero considerati i fratelli minori
dei conterranei Stratovarius, posseggono una voce pulita e alcuni passaggi dei
loro arrangiamenti tendono a cadere nel pop o nella musica leggera. Sanno
essere molto potenti ma prediligono il senso della melodia, con uso quasi
ruffiano del pianoforte e della suadente dolcezza vocale. E in questo “Stones
grows her name” tali caratteristiche vengono estremizzate, perdendo molto della
carica dei dischi precedenti, e quindi realizzando un bell’album che però non
raggiunge i fasti del passato. Nel lavoro di due anni fa si era visto anche un
input Progressive che qui non si è voluto realizzare.
·
Piuttosto famosi ma meno valenti sono gli inglesi
Dragonforce. Il loro Power è intriso di ritornelli e melodie commerciali (o
comunque iper-orecchiabili) che si associano ad una super-velocità. Si tratta
della loro principale caratteristica, e così equilibrano la morbidezza del
song-writing con la durezza ritmica, rimanendo del tutto puliti dal punto di
vista del sound. “The power within”, l’album di quest’anno, non è originale ma
riesce ad infondere energia.
·
Meno famosi, nonostante siano al quarto album, gli
italiani Bejelit, che riescono a fare con “Emerge” una ottima figura. La
tecnica necessaria per fare questo tipo di Metal si perde parzialmente con le
caratteristiche vocali del cantante, non sempre in grado di tenere le tonalità.
Però la bravura globale riesce a creare delle atmosfere emozionali intense.
Rispetto ad altre band Power, i Bejelit tendono a conservare il fluido rock nei
loro pezzi, anche quando accennano ad aperture Prog.
Quando si
parla di spirito artistico, il Power Metal aella sua più alta qualità (perché
anche in questo genre si può ottenere il piattume), rientra tra quelle
espressioni musicali che non possono essere considerate di secondo piano,
riuscendo ad evocare immagini e sensazioni di grande impatto tecnico ed
emozionale. SKY ROBERTACE LATINI
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