loro diritto di non credere in nulla se non nell'Uomo. L'Inquisizione è finita. Chi ha detto di no? Anch'io, credente e nello stesso momento pensatrice libera, ho grossi problemi con i Creazionisti che combattono ottusamente contro l'evidenza. Il poeta William Herbert Carruth (1859-1924) aveva già visto il problema quando scrisse una poesia intitolata Ad ognuno la sua lingua, in cui dice "Alcuni la chiamano Evoluzione, altri lo chiamano Dio." Ma chi non ha una briciola di umiltà ne davanti all'ignoto ne davanti le religioni degli altri si affretta durante la stagione natalizia a proporre la presunta inutilità della fede. Ora che è finita non solo l'Inquisizione, ma anche le Crociate, questi grinch dichiarano guerra e
pubblicizzano semplici pensieri che loro ritengono essere liberi. Ma io mi chiedo, quanto libere possono essere
le menti che, come i cani di Pavlov, cominciano a salivare al suono non di una
campana ma di una parola, divinità, e a ringhiare non appena qualcuno nomina la
possibilità che non siamo qui sulla Terra per mero caso e che, come ha detto
Einstein, "Dio non gioca a dadi." Come sarebbe infelice passare il Natale con un grinch, con qualcuno che
non può far meno di cercare il pelo dentro il suo eggnog (zabaglione natalizio). Ahimè, manca solo un billboard del diavolo a Sacramento, puntando un dito come Uncle Sam
nel famoso cartellone di reclutamento, dicendo, "I want YOU." Voglio TE.
Pazienza, e continuiamo a credere se vogliamo. Siamo molto più dei nostri pensieri. UN’AMERICANA
A VENEZIA


Nessun commento:
Posta un commento