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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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147. 2 NOVEMBRE 1975: MORTE DI PIER PAOLO PASOLINI di Cristina Spera
Appresi della sua morte un paio di giorni dopo tornando da scuola. Nel mio percorso scuola-casa, rigorosamente a piedi ed in completa autonomia, c’era una tappa fissa: breve sosta al bar di zio Pietro in Piazza della Pace. Mi piaceva quel posto: l’atmosfera, gli odori, la gente. Mi piaceva anche zio Pietro, che a quell’ora consumava frettolosamente il suo pasto frugale su un tavolinetto di metallo rotondo, nascosto dietro la macchina del caffè, nel tentativo di celare questo suo momento di ‘debolezza’. Davanti a me: macchina del caffè, zio Pietro e poi… una fila di barattoli di vetro zeppi di caramelle, cioccolate, liquirizie e ‘gomme americane’. Sapevo che una sarebbe stata per me e durante il tragitto pregustavo quella che avrei scelto. Lo spicchio di limone? La liquirizia arrotolata? Un tronchettino di cioccolato Perugina? O forse la gomma a stecca che oltre ad essere buonissima, durava tanto? Mi piaceva il bar. Mi piaceva zio Pietro. Mi piacevano le caramelle e la tenerezza con cui mi venivano offerte. E così mi rivedo in quel giorno di Novembre. Cappotto color carta da zucchero, rassicurante nel nascondere parzialmente la mia ‘panzetta’, stivali neri di vernice, sciarpa bianca di lana e cappello con pon-pon. La cartella non mi piaceva: verde bottiglia in simil-pelle, capiente ma pesante ed io, per controbilanciare il peso, oscillavo con il busto, mettendo più in evidenza l’addome prominente. A quell’età si è ancora informi: niente tette, niente fianchi, nel caso mio…solo pancia. Cuccaro, il ripetente del secondo banco in terza fila un giorno disse: ”A Cristì, per individuà il punto vita, bisogna fa un’equazione!” e scoppiò a ridere e con lui tutti gli altri. Risi anch’io perché la battuta era buona e soprattutto perché …. era vero. Poi le forme sarebbero arrivate, con le caramelle o senza. Meglio con. Oggi avrei scelto l’orsetto di gelatina gusto coca-cola. Una novità assoluta! Ma nel bar l’atmosfera era insolita. Non il chiasso di sottofondo. Anche i motori delle lavastoviglie emettevano un rumore ovattato. Il velluto del tavolo da biliardo attutiva perfettamente i colpi della carambola. “Che morte del cazzo!” tuonò Antimo scuotendo il capo. “E’ morto come un cane!” disse Giuliano. “Semmai” aggiunse Leonardo con scherno “Come un porco!” In pochi però risero. Solo Paolino, più per venerazione e sudditanza. Poi prese la parola Anacleto, l’intellettuale dl gruppo: ”Bisogna organizzare un cineforum, alternando proiezioni di film a letture di scritti e dibattiti. Chiameremo esperti di fama nazionale… Li seguivo con difficoltà. Mi piaceva di più quando parlavano di calcio, della Ternana in serie A, delle motociclette e…della Christian. La Christian era la figlia di Luigia, amica carissima di mia zia, che, dopo il matrimonio, si era trasferita in Lussemburgo. La Christian tornava due o tre volte l’anno. Era alta e bella; aveva i capelli lunghi e biondi, spesso sciolti fino al punto vita, e indossava delle minigonne vertiginose, assai evocative per i ragazzi del bar. Mi incamminai verso casa, succhiando l’orsetto gusto cola. Mia nonna diceva che chi muore il giorno dei ‘morti’, va diritto in Paradiso. In fondo quel Pier Paolo, di cui parlavano tanto, era morto il due novembre! Mi piace pensare che sia davvero così e che questa regola valga per tutti: dalla sabbia melmosa di una fredda spiaggia ai tiepidi pascoli celesti. Perché no? CRISTINA SPERA
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2 commenti:
La "panzetta"; le caramelle e la morte. La nostra "fredda spiaggia" ci fa crescere le "panze" con tanti tipi di caramelle e poi si spegne o si accende tutto nella morte.
Squisito acquerello di una immagine.
Sky
Avevo anche io un cappotto color carta da zucchero nuovo nuovo messo proprio il giorno "dei morti" per andare al cimitero e poi a quei tempi, ( sembriamo "bacucche" !!)non si andava neanche a scuola...ero alla Passeggiata vicino al monumento ai caduti con l'amica del cuore e ci chiedevamo chi era quel Pasolini...
A parte questo momento di ricordo personale, hai dipinto, col tuo solito stile, un momento che richiama a sè tanti elementi. Ti dico sempre che sei barva...alla fine ti stuferai... ! Bacio
Chiara
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