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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
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142. CLASSIFICA ALBUM 2011 di Roberto Latini

I primi dieci album

 Inizialmente l’anno non pareva riuscire a raggiungere il livello di quello passato, ma la seconda parte ha visto uscite di tutto rispetto per qualità e personalità. Credo che il genere che più si è espresso sia il Progressive (Metal e non) attraverso gruppi come Symphony X; Leprous; Protest The Hero; Dream Theater; Pain Of Salvation; Yes; Eldritch; Beardfish; Karmakanic; Queensryche; e molte altre band che non ho ascoltato. E quando non si tratta di formazione prettamente Prog, la musica possiede sfumature in tal senso, vedi Flotsam & Jetsam o Stratovarius. Però anche il Symphonic (Raphsody O.F.); il Power (Iced Earth) ed il Thrash (Artas; Cavalera Conspiracy) hanno avuto le loro perle. In realtà, a parte il Progressive, possiamo notare come ci sia stato un grande ritorno al passato, dall’Hard Rock al classico Heavy Metal anni ’80 (Street; Speed; sonorità New Wave Of British H.M). In effetti anche antichi vecchi leoni sono tornati in pompa magna: Riot; Saxon; Mr. Big; Yes; Uriah Heep; Loudness; Whitesnake; Anthrax; Magnum; Anvil. Senza contare i gruppi giovani che si rifanno al 100% a quei momenti storici: Wolf; Graveyard; Kruk; Steel Panther; Treatment; Aswer; ecc.). Anche l’Italia ha girato ottimamente, per la prima volta ho messo una band italiana prima in classifica, ma io credo che anche gli Eldritch, i Mastercastle e gli Skanners hanno dimostrato ancora una volta la capacità metallica del nostro paese di comporre musica di alto livello. Delusioni le ho avute, per esempio Nightwish; Opeth e Royal Hunt. Ma per ragioni diverse: I Nightwish perché non hanno dato quel qualcosa in più che da loro ci si aspetta, poi però il disco è ottimo (l’ho collocato al 14 ° posto) quindi la causa della delusione è stata il fatto che le mie aspettative fossero parecchio alte. Gli Opeth hanno proprio fallito, buon disco ma nulla più. I Royal Hunt hanno invece virato verso una sonorità meno rock, troppo plastificata, perdendo l’energia e la forza espressa nell’album dell’anno precedente. Grossa sorpresa i Djerv, novità che esce già da ora con un carattere maturo. Invece da scartare solo sette album in quanto, o sembrano brutte copie di qualcos’altro, o si appiattiscono su suoni monotoni e noiosi; in particolare nomino i Shymphonia, che hanno fatto quest’anno ciò che l’anno scorso hanno fatto i Gamma Ray con il loro “To the metal”, un copia-incolla ignobile che fa venire in mente canzoni già esistenti. Menzione particolare mi sento di fare a due gruppi: i Benedictum e i Mastercastle perché hanno realizzato entrambi un Heavy Metal si classico e lineare, ma che si allaccia a quei gruppi meno copiati degli anni ’80, i quali però possedevano un certo fascino d’atmosfera; nonostante le voci femminili non c’è il pathos gotico o sinfonico che va tanto di questi tempi, bensì una rude carica rock e schitarrate vibranti.  In conclusione, comunque, un altro bellissimo anno in musica. Nota bene: all’interno dello stesso voto la numerazione testimonia comunque il mio livello di apprezzamento.
10
1.    FROM CHAOS TO ETERNITY      Rhapsody of Fire             La verità è che sono i migliori.
Dopo un album dietro l’altro potevano calare, ed invece hanno fatto un altro capolavoro. Questo, come gli altri due precedenti, sono lavori che mantengono una fresca energia, nonostante la studiata puntigliosità dei suoni e della cura ad essi fornita. Significa che i Rhapsody O.F. sono dei veri artisti che, oltre alle capacità tecniche, sanno offrire cuore e mente ispirati. Nel Symphonic Metal in questo 2011 neanche i Nightwish come loro. Chi desiderava da tempo ascoltare una opera di metal sinfonico come si deve, oggi è stato esaudito. Stavolta l’Italia vince.

9.5
2.    THE COLD           Flotsam & Jetsam                  Sapore di vera arte thrash-progressive metal.
La raffinatezza paga anche quando è semplice, se c’è la vera vena artistica nell’anima. Ancora una volta, con questo decimo, si dimostrano capaci di intraprendere nuove strade, anche se non rivoluzionarie, sufficientemente studiate per regalare perle di valore. Il risultato è meraviglioso. Un misto di power e progressive, fuso al piombo thrash. Lo stile vocale a volte ricorda i Queensryche, altre volte ricorda l’epicità di Ronnie James Dio. Il tutto è molto raffinato nonostante la durezza, e i suoni sono il risultato di una ottima produzione tecnica, ma non ipertecnica, che li avrebbe snaturati.

3.    LEGIONS OF BASTARDS    Wolf      
Lo spirito del passato è interpretato al meglio, con grande attualissima e personalissima carica. L’album naviga tra l’Heavy Metal d’annata e lo Speed Metal riuscitissimo, si respira fresca aria surriscaldata (scusate il gioco di parole). E’ un lavoro perfetto ed i brani minori potrebbero essere i migliori di molte altre band. Un disco mozzafiato, che supera anche il bellissimo album dei Saxon di quest’anno. Se si cerca un disco Heavy Metal Classico a cui dare un voto alto, se non è questo quale?

4.    ELYSIUM              Stratovarius             Ottimamente fedeli a se stessi ma molto più frizzanti.  Nonostante le mille critiche, senza cambiare mai più di tanto, questa band ha una carriera discografica che non è mai calata di livello. Eravamo rimasti al 2009 con “Polaris” che io avevo classificato al terzo posto, e ora è arrivato questo che assolutamente non è inferiore. In realtà come valore essi si equivalgono, eppure mi sembra di trovarci qualcosa di più. Percepisco una voce dai toni meno acuti ma di maggior spessore espressivo, anche i riff creati appaiono freschi e decisi. Trovo inoltre tastiere leggermente più di carattere, occupando un ruolo meglio delineato, che elettrizza ulteriormente l’atmosfera attraverso vari effetti e freseggi.

5.    ICONOCLAST   Symphony X      Un prog-metal molto tonico e duro, a volte heavy classico. Infatti il genere Progressive Metal che di solito gli statunitensi Symphony X rappresentano, ora è meno evidente che in altri dischi (vedi per esempio “Electric Messiah” e “The end of innocence”). Direi anzi che ci troviamo di fronte ad un lavoro che vuole essere prettamente Heavy Metal classico dove il progressive non è preponderante. Il livello è alto, molto alto. La cura sia tecnica che compositiva è ineccepibile e appassionante. I brani minori sono solo tre, e chiamarli minori non è neanche facile. Un disco compatto e pieno di forza che dimostra come l’Heavy Metal non sia in crisi.

6.    IMMORTAL SOUL     Riot              Power Heavy Metal dalla chitarra e dalla voce stupende. Dal 1977 questo gruppo mantiene sempre fedele l’anima rock. Fu innovativo ed ha ancora qualcosa da dire. Ciò che colpisce è la ricerca delle linee vocali che non vogliono essere banali; si sente lo sforzo in tal senso, e la chitarra è del tutto meravigliosa.

7.    CALL TO ARMS     Saxon      Il sapore metallico anni ’80 è reso al meglio…classe di ferro! Non c’è niente da fare…..Biff non è stato ancora scalzato. Dopo le roboanti recensioni lette qui e là, mi preparavo alla delusione. Perché mai non lo so, visto che anche nel 2009 con “Into the labyrinth” la band aveva fatto faville. E infatti sono rimasto colpito dalla verve e dall’energia. Belle canzoni, otiima interpretazione vocale e arrangiamenti sferraglianti. Lo stile è quello anni ’80 di “Power and the Glory” (’83) e di Crusader (’84), ma anche con accenni al periodo precedente. Il tutto rimanendo personali e freschi.

8.    BILATERAL     Leprous         Eclettismo, classe, energia per un Prog-Metal vitale e creativo. Tutto è già stato fatto? Questi vi dicono il contrario. L’album si basa molto sul canto, ma la variabilità è tale che non può inserirsi nello schema frase-ritornello. Siamo di fronte a musicisti esperti che sanno dare molto alla musica in termini di originalità compositiva. Se i “Protest The Hero” fanno della velocità, pur avendo alte capacità compositive, la loro caratteristica principale, i Leprous vivono di schemi strutturali che fanno vivere con grande estro strumentale e vocale. Entrambi hanno molto dei Dream Theater ed entrambi scoprono nuove sfaccettature del Prog-Metal, ma i Leprous stanno più in alto dei “Protest”, poiché la struttura non è mai mascherata dal virtuosismo iperveloce e perché sono più capaci di mescolare le influenze senza perdere la loro peculiarità sonora. Sanno essere riconoscibili in se stessi nonostante le tante cose che mettono dentro la loro musica.

9.    SCURRILOUS   Protest the Hero    Super energia difficile da incanalare, ma loro ci riescono. L’energia dei Raven e la forma dei Dream Theater, una scorribanda scatenata di note. Il loro virtuosismo estremo non diventa mai gioco fine a se stesso anche non tutti i brani avrebbero la stessa potenza strutturale se non fossero così dinamicamente schizzati. Una ventata di freschezza nel panorama metal progressivo.

9
10.                       RIOTOLOGY          Artas             Thrash/Death potente, dalla originale lucidità compositiva. La violenza sonora si unisce a passaggi azzeccati di inventiva e di passione. Non siamo di fronte al solito thrash, finalmente si va fuori dagli schemi classici, e lo si fa con cura. La durezza si sposa con alta creatività e raffinatezza sonora, in una espressività piuttosto densa. Voce solitamente roca ma sempre pulita (mai growl), e chitarra ribassata, sanno impastare il sound con precisione e calore. Particolare il fatto che gli austriaci Artas usano varie lingue tra inglese, tedesco, francese e spagnolo. Un disco che non annoia mai. Sono le linee vocali l’anima delle song, ma i riff ed i ritmi sono una splendida cornice di sostegno senza la quale la voce non sarebbe esaustiva. Non c’è molto di solistico, ma non se ne sente la mancanza poiché tutto è costruito bene, mettendo ogni parte al posto giusto con innato senso compositivo. ROBERTO LATINI

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)