una luce più vicina da concentrare in una
piccola lucerna per far chiara la mia interiorità
e, così, conoscere l’oscura origine dei veli
che fanno si che tutto sia intuizione, mistero.
Sono il profumo della terra che scolpisce
il cielo in dolci linee e aspre vette.
La mia voce canta i gesti dei contadini
ripetuti da millenni, i loro utensili,
le maggesi, il silenzio degli alberi,
la sacralità della pietra e delle acque
del fiume.
Le mie mani ascoltano il cuore segreto del
mare che fa nascere e morire l’onda
in un giuoco maledetto.
Le coordinate della natura sono inesorabili:
un silenzio di spazi assoluti.
Uscire da questo io, ignoto a se stesso
ed ai suoi autori, preso nella rete
di un ragno con le zampe nei punti cardinali,
e sperare di guardare il sole
senza bruciarsi gli occhi.
Le cime degli alberi pennellano il cielo,
disegnano scale di desiderio, di speranza,
ma le loro radici sono infisse
nell’alveare genetico della terra.
Michelangelo non avrebbe potuto
scolpire i ”prigioni” che nella pietra:
gravità e possanza: forze che tagliano
le ali a questa apparente libertà.
*http://miniucchiagapito.blogspot.com/
1 commento:
Un uomo straordinario un medico onesto competente professionista scrupoloso e un artista fantasioso e sensibile!!! Adora il legno ed il ferro ma il suo essere è come il bambù resistente fuori ma tenero dentro
Un abbraccio da una sua paziente
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