scorr
...in altre lingue...
...in altre lingue...
LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
Questo blog non ha finalità commerciali. I video, le immagini e i contenuti sono in alcuni casi tratti dalla Rete e pertanto sono presuntivamente ritenuti pubblici, pur restando di proprietà del rispettivo autore. In ogni caso, se qualcuno ritenesse violato un proprio diritto, è pregato di segnalarlo a questo indirizzo : rapacro@virgilio.it Si provvederà all’immediata rimozione del contenuto in questione. RR
111. QUOTE ROSA di Roberto Latini
Le parole espresse da Chiara sulla presenza della donna nel tessuto socio-politico-culturale e professionale scaturito dal sondaggio sulle “quote rosa”, mi trovano particolarmente d’accordo. Debbo sottolineare che nessuna terminologia fin qui adottata mi soddisfa, compresa “l’ottica di genere”. Il problema sta proprio nel riuscire a legare la differenza tra i sessi con la pari dignità e libertà, e non è una questione linguistica. La lotta per l’emancipazione, è passata dallo scontro del passato, alla attuale costruttiva elaborazione di strategie e meccanismi, per un diritto-dovere espresso tramite concreti interventi legislativi e strutturali. Ma in realtà alcuni progressi trovano una regressione in molti comportamenti massificati di vita reale. La donna non sembra voler tirare fuori la propria diversità, ma spesso pare voler accettare e seguire i modelli maschili. Si vede un modello televisivo che compiace il sesso maschile in maniera estremamente appiattita e banale. Ricordo una trasmissione in cui, per un gioco telefonico con gli ascoltatori, una ragazza teneva in mano l’apparecchio come fosse un mobile, mentre il presentatore (maschio) prendeva la cornetta per interloquire con il giocatore a casa. Ebbene ecco che esso è l’esempio di come donna e oggetto divengono sinonimi. E quando ho criticato la cosa, alcune donne (quasi tutte) hanno risposto che non era un fatto lesivo della dignità, perché venivano pagate professionalmente per quella mansione. Ma val bene tenere presente che gli oggetti si comprano: tavolini; vassoi; bicchieri; cappelli e….prostitute. In realtà la cosa va inserita in un quadro più ampio, dove tutto ha acquistato una valenza estetica e di facciata. Una società sempre più basata sulle apparenze, a dispetto delle lotte, anche dure, avvenute nei secoli e decenni passati per i diritti civili, cioè per la sostanza e non per la forma. E’ vero che si è lottato anche per la libertà a vivere il superficiale. Ma rimanere nel superficiale rischia di toglierci in futuro anche il necessario. Ha ragione Passarella quando vede nelle vicissitudini discriminatorie del nostro tempo, un significato peculiare nel rapporto donna-uomo all’interno della nostra società (lo afferma non volendo usare “pari opportunità” che viene usato anche per altri ambiti discriminatori). La problematica di genere riveste un fortissimo significato umano che non può essere mescolato frettolosamente con altri tipi di problema. In essa vive tutto un mondo psichico e mentale che ci coinvolge sin dalla nascita. Credo che in questa ottica, il maschilismo ancora troppo vincente (con anche un rigurgito di ritorno piuttosto invadente, e non solo per l’arrivo degli stranieri) necessiti purtroppo di quegli elementi legislativi che, se anche appaiono forzati, si rendono assolutamente utili per rompere gli equilibri poco equilibrati. E’ vero che sembrano una difesa per la categoria delle donne, anzi lo sono a tutti gli effetti, ma non abbassano il livello istituzionale o di iniziativa umana, anzi, permettono alle donne competenti di poter far valere valori che già posseggono, che altrimenti rimarrebbero nascosti. E ciò non fa solo bene alla libertà individuale della persona di genere femminile, ma permette a tutta la popolazione di usufruire di capacità altrimenti non operanti in tutto il loro potenziale. Tutti i meccanismi atti a far cambiare culturalmente la mentalità sociale (interventi sui mass-media; convegni; processi educativi scolastici; arte; eccetera), per quanto assolutamente necessari, non saranno mai all’altezza di queste “quote” tanto criticate. Io credo infatti che una volta all’opera, le donne entrate con questi accorgimenti, che ora sembrano solo un misero aiuto, dimostreranno sul campo il valore aggiunto della presenza femminile e non sarà possibile tornare indietro. Attenzione, non sarà lo scontro fra i generi a generare la giustizia e l’uguaglianza, ma i punti di vista diversi considerati assieme per la risoluzione di problemi. ROBERTO LATINI
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
* * *
IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI
(Michael Ende)
* * *
HOME PAGE DEL BLOG (clikka qui)
***
ELENCO DEI POST(clikka qui)
ULTIMA NEWSLETTER(clikka qui)
***
IL FILM, IL LIBRO, IL BRANO, LA POESIA DEL MESE (clikka qui)
***
WEBMASTER: Roberto RAPACCINI
A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.
(Carl Gustav Jung)
Nessun commento:
Posta un commento