IL MALE DELL'ACIDO
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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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367. IL MALE DELL'ACIDO di un'Americana a Venezia
Il blog
pubblica questa poesia di un’Americana a Venezia, che racconta un triste fatto
di cronaca avvenuto a Napoli. Il protagonista è il Male, che la lirica ci fa apparire come una presenza reale ed
occulta, che spesso, approfittando di piccoli spiragli aperti da nostre
debolezze, come il senso di vendetta o l'odio razziale, entra nella nostra vita e può
determinarci malignamente. R. R.
IL MALE DELL'ACIDO
Dietro la finestra anonima il Male brucia nel buio,
Determinato a ferire stavolta quella madre col bambino.
Stavolta non con l'acqua, nemmeno con il cloro,
Stavolta con l'acido. Sarà l'ultimo
messaggio!
Eccoli! Arrivati, come ogni maledetta
mattina;
Infami zingari! Che chiedono
l'elemosina!
Chi credono di essere per condividere la stessa aria!
Il Male non vede l'ora, stavolta devono pagare.
Quatto quatto controlla nel buio per vedere dove mirare
Il suo carico di odio, le frecce chimiche dell'Inferno.
Che cosa gli frega al Male se nel mezzo c'è un infante?
Casca l'acido e colpisce il bersaglio, strillano in due;
Il Male festeggia mentre viene distrutta la tenera carne viva.
La gente di via Andrea Doria a Napoli corre per vedere,
La madre, ferita, afferra il bimbo e lo porta in farmacia;
I vestitini fumanti del piccolo stanno lì per terra
L'ambulanza arriva ma il Male rimane nascosto.
UN’AMERICANA A
VENEZIA
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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.
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