Ieri 25 aprile si è svolta a Narni l'inaugurazione dell'edizione XII di 'Tracce'[i], che quest'anno ha come tema "Tracce di acqua e di terra - Uno sguardo alle gole del Nera". Come in passato l'evento è ospitato dall'Auditorium Mauro Bortolotti (complesso di San Domenico), che, dopo una sapiente ristrutturazione, costituisce una cornice nella quale le istallazioni e le opere di arte contemporanea si coniugano con le testimonianze di un prezioso passato, generando un'emozionante e suggestiva sintesi. La mostra è il risultato della collaudata 'partnership' fra l'Associazione MinervAArte e il Comune di Narni, ovvero in concreto della puntuale organizzazione di Mariacristina Angeli, della illuminata direzione artistica di Mauro Pulcinella, del prezioso contributo istituzionale dell'Assessore alla Cultura Gianni Giombolini. 'Tracce 2017' nel pomeriggio di ieri 25 aprile è stata informalmente presentata, con brevi interventi, dai professionisti maggiormente coinvolti nell'evento, in particolare da Mariacristina Angeli, da Mauro Pulcinella, da Gianni Giombolini, dalle docenti delle Accademie di Belle Arti di Roma e di Firenze che hanno dato un qualificato apporto alla manifestazione. Ogni anno Tracce si evidenzia per l'ottima organizzazione, le qualificate partecipazioni degli artisti, il suo notevole spessore culturale. Tuttavia quest'anno la manifestazione presenta delle peculiarità che ne accrescono il valore. Innanzitutto, in questo contesto ambientale sono stati inseriti due progetti importanti, quello fotografico 'Frutta d'Arte' della Fondazione Archeologia Arborea e la Mostra Storico documentale 'Il fenomeno sociale dell'abbandono infantile'; queste integrazioni costituiscono un apprezzabile apporto pratico al dibattito sull'abolizione degli steccati fra generi artistici e culturali, la cui artificiosa creazione è il precipitato della tentazione tipicamente umana di dare ordine sistematico alla realtà. Al contrario le manifestazioni culturali devono costituire un unico flusso, all'interno del quale devono articolarsi e trovare posto le più varie forme della creatività in senso lato, tutte complementari fra di loro e suscettibili di apportare reciprocamente un valore aggiunto. Gli allievi delle due Accademie inoltre con il loro fermento giovanile hanno infiltrato nella manifestazione un operoso clima di novità, mentre l'Arte - che da sempre è corollario del proprio tempo - vive in questi anni un momento di confusione nel quale le opere spesso esauriscono il loro impatto in una spasmodica esigenza di ricerca della originalità, che si surroga alla ben più qualificata ma ormai desueta necessità di rappresentare la sintesi di un pensiero critico sul proprio tempo. Ha destato particolare interesse lo spazio sensoriale realizzato dagli allievi delle Accademie di Roma e Firenze, dedicato al compositore Mauro Bortolotti. L'opera è uno splendido esempio di sinestesia in quanto in essa
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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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597. TRACCE 2017: UN APPUNTAMENTO DA NON PERDERE di Roberto Rapaccini
Ieri 25 aprile si è svolta a Narni l'inaugurazione dell'edizione XII di 'Tracce'[i], che quest'anno ha come tema "Tracce di acqua e di terra - Uno sguardo alle gole del Nera". Come in passato l'evento è ospitato dall'Auditorium Mauro Bortolotti (complesso di San Domenico), che, dopo una sapiente ristrutturazione, costituisce una cornice nella quale le istallazioni e le opere di arte contemporanea si coniugano con le testimonianze di un prezioso passato, generando un'emozionante e suggestiva sintesi. La mostra è il risultato della collaudata 'partnership' fra l'Associazione MinervAArte e il Comune di Narni, ovvero in concreto della puntuale organizzazione di Mariacristina Angeli, della illuminata direzione artistica di Mauro Pulcinella, del prezioso contributo istituzionale dell'Assessore alla Cultura Gianni Giombolini. 'Tracce 2017' nel pomeriggio di ieri 25 aprile è stata informalmente presentata, con brevi interventi, dai professionisti maggiormente coinvolti nell'evento, in particolare da Mariacristina Angeli, da Mauro Pulcinella, da Gianni Giombolini, dalle docenti delle Accademie di Belle Arti di Roma e di Firenze che hanno dato un qualificato apporto alla manifestazione. Ogni anno Tracce si evidenzia per l'ottima organizzazione, le qualificate partecipazioni degli artisti, il suo notevole spessore culturale. Tuttavia quest'anno la manifestazione presenta delle peculiarità che ne accrescono il valore. Innanzitutto, in questo contesto ambientale sono stati inseriti due progetti importanti, quello fotografico 'Frutta d'Arte' della Fondazione Archeologia Arborea e la Mostra Storico documentale 'Il fenomeno sociale dell'abbandono infantile'; queste integrazioni costituiscono un apprezzabile apporto pratico al dibattito sull'abolizione degli steccati fra generi artistici e culturali, la cui artificiosa creazione è il precipitato della tentazione tipicamente umana di dare ordine sistematico alla realtà. Al contrario le manifestazioni culturali devono costituire un unico flusso, all'interno del quale devono articolarsi e trovare posto le più varie forme della creatività in senso lato, tutte complementari fra di loro e suscettibili di apportare reciprocamente un valore aggiunto. Gli allievi delle due Accademie inoltre con il loro fermento giovanile hanno infiltrato nella manifestazione un operoso clima di novità, mentre l'Arte - che da sempre è corollario del proprio tempo - vive in questi anni un momento di confusione nel quale le opere spesso esauriscono il loro impatto in una spasmodica esigenza di ricerca della originalità, che si surroga alla ben più qualificata ma ormai desueta necessità di rappresentare la sintesi di un pensiero critico sul proprio tempo. Ha destato particolare interesse lo spazio sensoriale realizzato dagli allievi delle Accademie di Roma e Firenze, dedicato al compositore Mauro Bortolotti. L'opera è uno splendido esempio di sinestesia in quanto in essa
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