scorr
...in altre lingue...
...in altre lingue...
LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
Questo blog non ha finalità commerciali. I video, le immagini e i contenuti sono in alcuni casi tratti dalla Rete e pertanto sono presuntivamente ritenuti pubblici, pur restando di proprietà del rispettivo autore. In ogni caso, se qualcuno ritenesse violato un proprio diritto, è pregato di segnalarlo a questo indirizzo : rapacro@virgilio.it Si provvederà all’immediata rimozione del contenuto in questione. RR
337. POWER METAL - LA MELODIA di Sky Robertace Latini
In
genere si pensa al metal come ad una musica senza melodia. Non si è più lontani
dalla verità, infatti molte band hanno e continuano ad avere una grande enfasi
melodica, sebbene vi siano generi che se ne allontanano come il Death e il
Black Metal. I fondatori del rock duro come i Led Zeppelin e i Deep Purple non
esistono senza melodia. Ma l’altro errore è pensare che la melodia sia da
associare alla musica soft. Invece durezza, velocità e melodia si sposano
benissimo. In Wikipedia troviamo che la melodia è “una catena di suoni di
differente altezza e di differente durata la cui struttura genera un organismo
musicale di senso compiuto”. Se è una “catena” è già metallara. Scherzi a
parte, questo organismo musicale non è estraneo al metal, ma è la costruzione
base di quasi tutto il Metal come per ogni altro tipo di musica. Alcuni generi
metal enfatizzano la melodia più di altri, soprattutto quando si tratta di
quelli dal potenziale maggiormente commerciale come l’AoR e certo Hard Rock,
fino al Gothic e al Symphonic. In realtà anche nel classico Heavy Metal anni
’80 la linea melodica è centrale e non vi sono possibilità di fuga da essa se
non passando per i generi accennati prima del Death e il Black dove il cantato
Growl o Scream abbattono le differenze di altezza di cui prima. Il genere che più di tutti coniuga durezza,
velocità e melodia, è il genere POWER METAL dove anzi la melodia viene ad
essere ipertrofizzata, con voci di alto livello tecnico e un susseguirsi di
tracce iperveloci. Il Power nasce dalla fusione dell’Heavy Metal classico (anni
’80) con lo Speed Metal; esempio tipico anni ’80 ne è la band tedesca
Helloween. Le chitarre utilizzano il Powerchord (“Accordo potente”) che è “un
bicordo, ovvero un intervallo musicale composto da due suoni che vengono
eseguiti simultaneamente (Wikipedia)”, un accordo già usato dagli antichi
romani. Per ciò che concerne l’armonia, la scala pentatonica dell’Heavy Metal
viene meno usata nel Power Metal a favore della diatonica (Wikipedia: “è una
scala musicale formata da sette delle dodici note che compongono la scala
cromatica”). Ciò porta i compositori
del Power ad andare verso la musica classica e a mescolarvisi come sonorità
arrivando fino a trasformarsi nel Symphonic Metal, che è la punta massima di
ibridazione in tal senso. Negli anni ’80
venivano considerati Power quelle band metalliche che poi saranno considerate
solo Heavy Metal come i Judas Priest, gli Iron Maiden, gli Accept e i Saxon. Ma
poi, passando per gruppi epici come i Gamma Ray, negli anni ’90 si legarono al
termine Power band dove la melodia fu ancora più imprescindibile. Vennero fuori
soprattutto i finlandesi Stratovarius che attualmente sono il metro di paragone
utilizzato per determinare chi sia o no Power Metal. Il Power possiede
soprattutto una anima europea che la fa fondere con la cultura del vecchio
continente nell’utilizzo di ispirazioni Folk, Progressive e appunto Sinfoniche,
come accennato prima. Persino le band americane come i Kamelot sembrano essere
d’Europa. Commistioni createsi quindi con altre tipologie metal che appaiono
pur sempre molto melodiche, allontanandosi sempre più dal rock americano, anzi
con sempre meno valenza rock in sé. Ma il Power ristretto è quello che mantiene
una certa linearità e semplicità nel songwriting che però necessita di un alto
tasso tecnico dei musicisti. Il cantato
pulito del Power Metal a volte è così melodico da snaturarsi nella musica
leggera tanto da perdere consistenza se non fosse per l’arrangiamento forte che
lo sostiene. Succede per esempio, talvolta, ai finlandesi Sonata Arctica (primo
album “Ecliptica” del ’99), figli minori degli Stratovarius. Certo Power è
quindi denominato Melodic Power Metal, sebbene sia una eccessiva forzatura non
potendo il melodic nemmeno considerarsi sottogenere tanto è labile il confine. Proprio questa melodiosità è quella che
sovrasta l’uscita discografica del 2013 dei gruppi Power che ho ascoltato
finora (5). Quest’anno gli STRATOVARIUS con “Nemesis” si sono leggermente
commercializzati e appaiono superorecchiabili, ma senza perdere potenza e tiro
Metal. Non si può dire lo stesso con l’esordio degli italiani SOUL OF STEEL che
in “Journey to infinity” copiano il lato più leggero dei Sonata Arctica
risultando anche troppo leggerini e con annacquamenti con la musica leggera
italiana. In Italia essi tentano di uscire dal territorio di provenienza
rifacendosi agli scandinavi quindi, ma non sono riusciti a comporre al livello
di connazionali che hanno guidato la via italiana al Power Metal con una forte
personalità, melodica ma molto dinamica: parlo di Vision Divine e Labyrinth. Ai
Sonata Arctica si rifanno pure gli austriaci SERENITY con “War of ages” che,
aggiungendo una voce femminile e un tocco di sinfonismo, sono veramente melodici
(però a differenza degli italiani S.O.S rimangono nel contesto strettamente
metal). Discorso a parte va fatto per
AVANTASIA e PRETTY MAIDS, entrambi legati al Power Metal che deriva dal vecchio
Heavy Metal e che quindi contiene un’anima più rock. I Pretty Maids in
“Motherland” usano come solito loro tutte le sfaccettature metal (eccetto le
più estreme) e mescolano la loro melodia anche con lo Street Metal, senza mai
sporcarlo eccessivamente. Anche lo Street si è sempre unito alla melodia, ma a
quella del rock americano più classico, e i P.Maids pur essendo loro di
nazionalità danese, hanno un certo spirito americaneggiante. I P.Maids in
questo ultimo lavoro qualche sinfonizzata l’hanno data, ma in piccolissima
percentuale, vi troviamo invece il Power degli anni ’80 alla Judas. Gli
Avantasia sono invece il prodotto degli anni 2000 (primo album “The metal opera
part.I” targato anno 2001) e passano, anche in questo lavoro “The mistery of
time”, oltre che dal Power di Judas ed Helloween (vi canta persino Kiske,
l’ex-Helloween, anche al sinfonico (parzialmente) che va tanto in voga in
questi a ultimi 10 anni. Anche gli Avantasia non disdegnano di sporcarsi di
street metal, e tutto permanendo melodico. La melodia è ovunque nel metal,
anche in brani pesanti e corrosivi dello Stoner e dei Black Sabbath, ma anche
nel cantato rochissimo di Lemmy dei Motorhead e in certo modo di cantare urlato
di Halford in “Painkiller”. Se vogliamo, riusciamo a trovare la melodia anche
nel Death e nel Black Metal. Il Power Metal però vi si è specializzato e
ottiene il massimo in tal senso. SKY ROBERTACE LATINI
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
* * *
IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI
(Michael Ende)
* * *
HOME PAGE DEL BLOG (clikka qui)
***
ELENCO DEI POST(clikka qui)
ULTIMA NEWSLETTER(clikka qui)
***
IL FILM, IL LIBRO, IL BRANO, LA POESIA DEL MESE (clikka qui)
***
WEBMASTER: Roberto RAPACCINI
A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.
(Carl Gustav Jung)
Nessun commento:
Posta un commento