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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
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138. INTRODUZIONE AL MONDO DI IDOLO HOXHVOGLI di Albert Frasher

INTRODUZIONE  AL  MONDO è il titolo del libro di un giovane autore, Idolo Hoxhvogli, nato a Tirana e cittadino italiano dalla nascita. Idolo si è formato negli studi filosofici all’Università Cattolica di Milano,  già Premio Letterario Internazionale Naviglio Martesana, (2008) per il racconto Due i porti, una la città, Premio Aspromonte (2009), Premio Internazionale di poesia Wilde (2008) per la silloge poetica Tracce di occhi stanchi e altri premi di prosa e poesia. Suoi scritti sono presenti in numerose riviste italiane e straniere, tra cui “Gradiva International Journal of Italian Poetry” (State University of New York at Stony Brook) e “Cuadernos de Filología Italiana” (Universidad Complutense de Madrid). Ricordiamo, in particolare, Il porto somma la terra al mare, “Viola” (Svizzera), n° 8 (2010) e Post Mortem Bettino Craxi “Silarus” n° 271 (2010). Leggendo il suo libro Introduzione al Mondo, mi viene in mente l’opera Saggi Scettici (Longanesi, 2011) del grande filosofo Bertrand Russell e anche il testamento di Einstein, Come io vedo il mondo, che insieme riassumono il brillante pensiero critico di due nobelisti sulle nostre società. La loro critica al sistema, generalmente non gradita alla classe politica dominante il nostro tempo, trova in Introduzione al Mondo quasi l’equivalente letterario filosofico di un giovane osservatore dal talento indiscutibile.  Difficile definire il genere di “Introduzione al Mondo”; si tratta più che altro, di una serie coerente di riflessioni su aspetti esistenziali della società, frutto di osservazioni acute e coraggiose da parte del giovane autore. Il racconto, costruito su pochi personaggi surreali, assume sostanzialmente il carattere di un vero poema filosofico, come lo sono anche le sue pubblicazioni precedenti in Italia e all’estero. Il suo linguaggio, ricchissimo e tagliente, fa emergere la menzogna e la falsità di una società che, a dir poco, ha tanto bisogno di trasformazioni profonde per la sua sopravvivenza, degna della sua storia e tradizione. Con uno stile originale l’Autore tesse il cammino del suo racconto: dalla città dell’Allegria e dalla conversazione degli abitanti, alla tragedia di una bambina tra urli continui di allegria. La sua città dell’Allegria, nelle mani del padrone di tutti gli altoparlanti,  uccide l’anima, intesa come “l’essere umano” del cittadino, come sensibilità e libertà dell’individuo.  Il suo personaggio non conformista è costretto a subire la prepotenza degli altoparlanti, che cercano di diffondere allegria e soddisfazione alterando l’identità e il libero pensiero del cittadino. Ogni sua frase va a frugare tra le pieghe della vita della società, mettendo a nudo le sue fragilità, le ipocrisie e le scelte non sempre felici. Se per creatività di un artista è importante la sua personalità, dovrei dire che per il giovane Autore sembra consolidato il profilo umano, il carattere ed il suo concetto di libertà; concetto, non inteso come nozione astratta, ma come espressione reale della sua personalità, da ritenere fortemente indipendente. Molti filosofi hanno considerato gli strumenti moderni di propaganda e di pubblicità come il più grande rischio per le democrazie occidentali, ovviamente se usati impropriamente. Citiamone uno: Karl Popper. Poiché il cittadino ha poche possibilità di intervenire sugli effetti della propaganda, resta all’artista il compito fondamentale di una rappresentazione, visione critica della vita, che a sua volta necessita di una forte personalità. In questo senso l’Introduzione al Mondo del nostro giovane Autore fornisce una prova brillante di capacità d’osservazione, di libero pensiero e di creatività in una società che, oggi più che mai, sembra in serie difficoltà esistenziali. Vorrei chiudere questo breve appunto, riportando la dedica dell’Autore: |Le radici, secondo i più, si trovano nel passato. In questo modo pongono un’ipoteca sul soggetto e il suo avvenire, perché il passato è stato una volta e per sempre. Con una sinistra operazione della speranza sferro un montante al fegato e un gancio al volto di questi “più”. “Le radici”, li convinco mentre sono al tappeto, “sono nel futuro come nel passato, perché ciò che siamo non dipende solo dal tempo trascorso, ma anche dalla rappresentazione che abbiamo di noi nel tempo che ancora deve venire”. “In questo momento”, dico loro, “la vostra identità è più segnata dai colpi che avete subito o dal fatto che non vi alzerete?” A tutti coloro le cui radici sono nel futuro, a loro è dedicato questo libro.|L’idea che le radici del nostro essere umano fondano la sua ragione non solo nel passato, ma anche nel futuro (inteso come progetto umano), c’induce a riflessioni che hanno a che fare con l’avvenire, con la nostra libertà e il nostro modo di essere. Se qualche recensione giudica molto critico questo libro, io direi che l’artista fa bene essere eccessivo nella critica, piuttosto che conformista. E’ questo che fa la differenza tra lo scrittore e il vero artista. L’uno e l’altro scrivono, raccontano. Uno inconsapevolmente diventa scrivano della corte, l’altro ricercatore della verità.  ALBERT FRASHER

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)