Ogni inverno qui nel veneziano ho il privilegio di lavorare per qualche settimana nella vicina scuola media. Il mio compito è di stimolare i ragazzi a usare la mia madre lingua dopo scuola. Io, nata molti anni prima di loro, trovo che quello che più gli interessa esercitare è il linguaggio dei sms. C’è fra di noi un sempre più grande cultural divide. Poco fa ho fatto una scoperta mentre i ragazzi creavano cartoline originali scritte in lingua Inglese. Nella loro scelta di luoghi nel mondo da visitare tanti ragazzi miravano a New York City e quindi figuravano i famosi grattacieli, Times Square e la Statua di Libertà. Una ragazzina, sempre intenzionata ad andare a New York anche lei, rimaneva senza idee per la sua illustrazione. Ringhiando, mi sollecitava a suggerirle qualcosa di newyorchese. Ho detto, senza pensarne troppo, “Perché non metti I-cuore-NY? “Già!” ha detto, contentissima, e si metteva a lavorare sul grafico senza farmi domande. Se ne intendeva perfettamente. Mi sono resa conto che Milton Glaser, nato nel 1929, ha creato qualcosa che non conosce età! Che ha superato la prova del tempo! Il grafico ha lavorato in modo che persino una ragazza di 12 anni riconosce subito la sua più famosa opera, ora al MoMa, e che quest’anno festeggia i suoi 35 anni. Io, insegnante, sono andata subito a fare un po’ di ricerca, scoprendo in questo modo l’esistenza del Signor Glaser e la sua storia. Con quel logo, il più imitato nella storia, Milton Glaser è diventato immortale, direi, anche se poche persone sanno chi ha fatto quel logo. E’ sorprendente che lui ha percepito soltanto 2mila dollari e niente copyright nel 
1976. Non voleva che la gente doveva pagare per un trademark. Glaser ha studiato al Cooper Union for the Advancement of Science and Art, università molto insolita che merita una ricerca più approfondita di per sé. Poi ha studiato all’Accademia delle Belle Arti di Bologna, imparando ad amare la buona cucina con il suo maestro Giorgio Morandi. Dopo, Glaser ha creato nel 1968 il New York Magazine in cui teneva una rubrica “The Underground Gourmet.” Ha introdotto il cibo etnico come alternativa chic ai suoi lettori. Nella sua lunga carriera ha lavorato per la ditta italiana Alessi, apprezzando il matrimonio fra la bellezza e la praticità. Per Glaser rimane interessante perché la gente fa attenzione a un colore o a una forma piuttosto che a un’altra. E’ affascinato dalla capacità della mente umana di imparare qualcosa di nuovo ogni giorno. Lui dice che mira a rimanere aperto ad ogni cambiamento e di non avere mai delle certezze. Al mio avviso, il Signor Glaser è molto giovane per i suoi 82 anni ed è per il suo spirito evergreen che anche una ragazzina dall’altra parte del mondo può abbracciare con entusiasmo e riconoscenza il suo lavoro. UN’AMERICANA A VENEZIA
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