Le copertine metal: GUERRA E DISTRUZIONE
Se gli strumenti musicali sono imbracciati come armi, la violenza sonora porta a descrivere anche guerre e distruzioni: nei testi ma anche nelle immagini. La provocazione rock prevede anche l’iconografia della violenza. La musica metal è estrema ed è violenta, più o meno parossisticamente. Dare il senso dell’esasperato e superare il limite artistico, quello oltre il quale viene meno la condivisione. Colpire l’ascoltatore ma anche l’occhio dell’ascoltatore. Del resto il metal è il non politicamente corretto. In realtà molti gruppi del settore non cantano la guerra.….spesso anzi sono impegnati con testi contro la guerra e raccontano le atrocità e le ingiustizie con i suoni e le visioni iperrealistiche che non permettono mezze misure.


3. Diversa ma concettualmente vicina all’idea di guerra o, comunque, di distruzione, la copertina di “Pyromania” (1983) dei Def Leppard disegna
un incendio dentro un edificio. A dare il senso del dolo e non dell’incidente sta la grafica che è tipica di chi guarda nel mirino. E’ stato colpito un piano e non è stato dato alle fiamme con un fiammifero ma, bensì, con una arma da fuoco. Gli inglesi Def volevano conquistare l’America, incendiare il mondo musicale con la loro musica, e la copertina esprime questo messaggio (e ci riuscirono ottenendo uno dei più grandi successi metal del mondo). Metal commerciale ma comunque fresco e scoppiettante.


5. “Beyond cops, beyond God” (2010), album dei Waking the Cadaver, è invece una copertina che racconta la violenza pseudo-urbana in una battaglia cittadina. Due elementi fuggono su una moto, mentre sparano (un uomo davanti e una donna dietro entrambi
armati) e vengono inseguiti dalla polizia. Proiettili in primo piano; le cervella di uno che schizzano (faccia in spappolamento); esplosioni tra i palazzi. La ribellione come concetto, e si tratta di ribellione distruttiva. Musica corrosiva e atrocemente brutale, perfettamente rappresentata dalla copertina. Sky Robertace Latini

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