
È una voragine dispiegata nell’animo..sento i colori..ne vedo l’essenza vivida e profana dilaniata dal tempo. Ed è la follia pura degli istanti, la suggestione fervida dei momenti a dissacrarne nell’impeto la barbara cecità trasognata. Perché i colori sono ciechi senza forma, senza suono. Per me è come sottrarre al silenzio la sua vana ebbrezza di poesia.. Li sento trascolorare nel buio, vincolati all’eternità insondata della notte, consacrati all’eco dissonante di solitudini estasiate. Si vede che il suono non è presente alla vertigine volubile e indomita degli istanti. È assente a sé stesso. È morte nel grido, verità lirica straziata di tenebre, impalpabile disarticolazione mistica dell’armonia euritmica dell’universo, lieve appannaggio di solidità sfuggente nell’ombra fugace del tempo. Per me i suoni sono come le parole, anzi, estremamente più incisivi. Vivono, muoiono, nell’ombra
cieca dispiegata dagli istanti inamovibili del silenzio, e sono ebbri di verità, martiri insensibili del tempo. E quando sento quelle note fendere lo spazio muto dell’attesa è come se dilaniasse la sensibilità incontrastata dei miei abissi interiori, come se voragini incandescenti si aprissero nei varchi consumati della mia anima. I suoni si rincorrono, e li senti vibrare stretti e agghiacciati nel solco incrinato dell’aria. Senza pietà, o crudele non curanza, ma carichi di maniacale dirompenza sono partoriti dal vitalismo grondante della tua spontaneità creativa, dall’estro fecondo dei tuoi intervalla insaniae. E continuano a vivere oltre il silenzio, oltre la densità incosciente dei momenti, trafiggono di fertile astrazione il buio vacuo del cielo. VALENTINA RAPACCINI

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